La zootecnia da fieno delle Alpi austriache è patrimonio mondiale Fao

Pascolo alpino in Austria
foto Fao©

Ad oltre un anno dalla sua candidatura, la Fao ha ufficializzato l’inclusione dell’”Allevamento tradizionale per la produzione di latte fieno dell’arco alpino austriaco” tra i Giahs (“Globally Important Agricultural Heritage Systems”, in italiano “Sistemi di patrimonio agricolo di importanza mondiale”). La notizia è stata comunicata martedì scorso, 4 febbraio, sottolineando l’importanza che questa forma secolare di attività agrozootecnica sia ancor oggi molto diffusa in Austria.

“La produzione del latte da fieno” (e dei suoi derivati), spiega la Fao sul proprio portale web, “è antica quanto l’allevamento di animali da latte in Europa. In tutta la regione alpina, l’uso del fieno è da secoli una pratica fondamentale, che permette ai ruminanti di superare la stagione fredda, in cui la vegetazione fresca non è disponibile, garantendo il sostentamento delle famiglie di agricoltori”. La base paesaggistica per l’allevamento del fieno è il pascolo permanente delle regioni montane, che viene gestito sotto forma di pascolo alpino, alimentazione con erba fresca in estate e alimentazione con fieno in inverno.

Sicurezza alimentare e sostentamento alimentare

“Le aziende agricole a conduzione familiare”, prosegue la Fao, “da sempre hanno plasmato l’immagine della regione svolgendo un ruolo importante in termini di rivitalizzazione dei territori rurali” e in questo ambito “la produzione di latte e derivati (varie tipologie di formaggio, cagliata, latte acido, latte alimentare, yogurt, burro) è la principale fonte di reddito per questi allevatori. Tuttavia, molti agricoltori si impegnano anche in altre attività economiche e diversificano le loro aziende agricole nella silvicoltura, nel turismo, nella vendita diretta, nella produzione di energie rinnovabili”.

Ma non solo. Tra gli altri aspetti che hanno avuto un peso nella concessione dell’importante riconoscimento figurano anche “la valorizzazione della biodiversità alpina, lo sviluppo di sistemi di conoscenza locale tradizionale, le culture, i valori e l’organizzazione sociale, le caratteristiche paesaggistiche”.

La biodiversità alpina e l’allevamento a base di fieno

“Preservare la biodiversità, diversi tipi di prati e pascoli, nonché importanti habitat della fauna selvatica”, spiegano i responsabili della Fao, “è una parte essenziale dell’allevamento a base di fieno. Per promuovere la biodiversità, i produttori di latte da fieno lasciano che i loro prati e pascoli maturino, falciando molte aree solo quando una varietà di erbe e piante aromatiche (ne sono state censite oltre mille specie, ndr) sono alla piena maturità dei semi e la biodiversità è al massimo. Questo è un criterio importante quando si tratta di impollinazione e conservazione di un’ampia varietà di piante. Per garantire ciò, i contadini accettano persino di sacrificare uno o due tagli di fieno ogni estate”. 

Un altro aspetto da non trascurare riguarda la tecnica di falciatura, che non viene effettuata in maniera sistematica e massiva, ma in diverse fasi, a piccoli lotti. In questo modo il contadino preserva ad api, farfalle e piccoli animali selvatici delle importanti fonti di cibo e un riparo prezioso”. Un cenno infine lo meritano “le razze lattifere allevate: vengono privilegiate quelle antiche, rustiche, adatte al pascolamento, nonostante le rese lattee siano più basse rispetto alle razze selezionate e moderne”.

7 febbraio 2025

Chi voglia saperne di più potrà consultare il sito web della Fao

Qui la pubblicazione “Traditional Hay Milk Farming in the Austrian Alpine Arc” (162 pagine, lingua inglese) prodotta dalla Fao in occasione della candidatura