
L’Office de la Chasse et de la Pêche (ufficio della caccia e della pesca) del Cantone Grigioni, in Svizzera, ha comunicato lunedì scorso 10 marzo l’abbattimento complessivo di 48 lupi operato nel periodo compreso tra il settembre il gennaio scorsi. L’attività è stata intrapresa come azione di sostegno alle comunità rurali, in vista della prossima stagione di pascolamento.
Gli abbattimenti sono stati autorizzati dall’UFAm (Ufficio Federale dell’Ambiente), operati nel Parc National Suisse (Parco nazionale svizzero, a cavallo tra Grigioni ed Engadina) e attuati da guardie forestali (44 abbattimenti) con il supporto di cacciatori (4 abbattimenti) appositamente formati per questo tipo di operazione.
L’obiettivo dichiarato dalle autorità cantonali è quello di “raggiungere una coesistenza sostenibile tra esseri umani e lupi”. Nonostante l’incremento di queste attività è stato sottolineato che “la popolazione dei lupi rimane sicura”.
Nello stesso periodo i lupi abbattuti in Svizzera sarebbero un centinaio. Dei nove branchi censiti due – quelli di Vorab e Fuorn – sarebbero stati radicalmente eliminati. A seguito di questa azione, e in particolare per il branco di Fuorn, che si trovava nel Parc National Suisse (Parco nazionale svizzero, a cavallo tra Grigioni ed Engadina) si sono levate le critiche delle organizzazioni per la conservazione della natura, secondo le quali la decisione di uccidere l’intero branco è “totalmente sproporzionata”, non tenendo conto dello status speciale del Parco Nazionale.
A stigmatizzare l’operazione è intervenuta anche la direzione dell’Ente Parco, secondo cui “non è stata valutata la situazione degli interessi in gioco” e “non è stata cercata alcuna soluzione alternativa”. Tale operato, hanno sottolineato i responsabili dell’ente, “costituisce una violazione della tutela dei processi naturali nel Parco Nazionale”.
A fronte dell’eliminazione dei lupi di Vorab e Fuorn, nel 2024 si è registrata comunque la formazione dei tre nuovi branchi di Calanda, Älpelti e Forcola.
14 marzo 2025