Austria, per pochi centesimi al litro la Latteria di Pinzgau perde quattro soci

foto Pinzgau Milch GmbH©

Chi sappia cos’è il latte fieno – o meglio l’Heumilch Stg – e si sia trovato a viaggiare nei principali centri urbani dell’Austria negli ultimi anni, sa quanto ricca sia in quel Paese l’offerta: bottiglie e tetrapak di piccole e medie latterie dei vari Länder affiancano sugli scaffali dei supermercati i latti delle big del settore, offrendo al consumatore una scelta molto diversificata.

È un mercato però che, per quanto sinora molto legato a una distribuzione locale, negli ultimi anni non riesce a pagare la materia prima quanto dovrebbe, ed è per questo che – in un momento particolarmente critico per tutto il settore – si registra una sparigliamento delle forniture, con latti che – pur di racimolare qualche centesimo in più – hanno iniziato a viaggiare da qualche tempo da un Land all’altro, e ora iniziano a superare il confine nord dello Stato, destinati a latterie bavaresi.

Mentre molti operatori rimangono apparentemente indifferenti di fronte a questo fenomeno, alcuni iniziano a manifestare un certo dissenso: possibile che per 4 centesimi al litro (0,57€ contro 0,53€) alcuni piccoli allevatori, con volumi di prodotto limitati, preferiscano vendere il loro alle aziende tedesche? A quanto pare sì, tant’è che – dopo i primi “mal di pancia” captati su alcuni social media, anche la stampa austriaca sta iniziano a parlarne.

A patire le prime defezioni è la Pinzgau Milch GmbH di Maishofen, nel Land di Salisburgo: quattro dei circa mille e cento soci conferitori – tutti nel Comune di Saalfeld – hanno da poco deciso di accettare le offerte economiche della Molkerei Berchtesgadener Land di Piding, a poco più di 80 chilometri di distanza. A chi abbia chiesto loro i motivi della scelta pare abbiano risposto con un “no comment”, forse perché il motivo non può che essere uno.

Chi è vicino ai vertici di Pinzgau Milch assicura che al momento non si avvertono particolari preoccupazioni, ma il pensiero che altri allevatori possano seguire l’esempio dei quattro non sarebbe più di tanto remoto.

Di là dal confine la notizia è stata presa con un cauto ottimismo: dopo anni di stasi, registrati a seguito della pandemia da Covid-19, Berchtesgadener Land ha accolto con positività la notizia dei quattro nuovi conferitori, parlando di un primo segnale per guardare oltre un anno – il 2024 – di mancata crescita.

«Il duro stop è finito», ha commentato l’amministratore delegato dell’azienda bavarese Bernhard Pointner, che – riferendosi allo stallo di vendite registrato circa un anno fa – ha aggiunto che «se non si può commercializzare tutto il latte fornito dai propri agricoltori come prodotto a marchio aziendale, e si è costretti a venderne una parte come latte spot, come avvenuto all’inizio del 2024, non ha senso accogliere altri soci conferitori». Ora quel periodo è alle spalle, e anche se quattro nuove aziende su un totale di mille e seicento soci non rappresenta forse neanche una tendenza.

11 aprile 2025

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