Come anticipato dalla nostra Redazione il 9 ottobre scorso, la Corte dei Conti della Comunità Europea si prepara a stringere le maglie della rete dei controlli sul mondo degli allevamenti di animali da reddito. Il primo concreto passo in questa direzione è l’audit – in corso in cinque Paesi, tra cui l’Italia – inerente il rispetto delle normative Ue sul benessere degli animali da allevamento.
La notizia è stata ufficializzata martedì scorso dalla stessa Corte dei Conti attraverso una nota esplicativa riguardante le azioni intraprese dall’Ue per garantire il rispetto della normativa in materia di benessere degli animali e per migliorare il coordinamento tra le attività in tale ambito e quelle della politica agricola comune.
La nota, insieme ai risultati dell’audit, saranno parte integrante di una relazione speciale che sarà pubblicata nella seconda parte del 2018. Attualmente si stima che nell’Ue vi siano 330 milioni tra mucche, maiali, capre e pecore e 4,5 miliardi tra polli, galline ovaiole e tacchini. L’indagine prenderà in esame la vita degli animali negli allevamenti, il trasporto e la macellazione. Per il periodo 2014-2020, i fondi di sviluppo rurale dell’Ue hanno assegnato ad azioni “per il benessere degli animali” circa 1,5 miliardi di euro.
I Paesi messi sotto attenzione, oltre all’Italia, sono la Francia, la Germania, la Polonia e la Romania.
A livello istituzionale l’Italia brilla per iniziative di cooperazione internazionale, come quelle attualmente in corso tra l’Istituto Zooprofilattico di Teramo e gli enti governativi sudafricani. Speriamo che il mondo degli allevatori si dimostri all’altezza, e al passo coi tempi.
15 gennaio 2018