Due Paesi che non godono di relazioni commerciali idilliache, Honduras e Nicaragua, rischiano di veder precipitare i propri rapporti ufficiali per quella che potrebbe essere chiamata la “Guerra del cacio”. Tredici produttori nicaraguensi che abitualmente esportano i loro formaggi nel Paese confinante denunciano da qualche tempo di subire un sistematico blocco delle esportazioni da parte del Senasa (Servicio Nacional de Sanidad Agropecuaria), che fa capo alla Secretaría de Agricultura y Ganadería dell’Honduras.
In sostanza, il Senasa non starebbe svolgendo le formalità relative all’importazione nei termini previsti dalla legge (tre giorni per controlli e sdoganamento), causando seri problemi nelle consegne ai destinatari, alla qualità dei prodotti, ed inevitabili ripercussioni nei rapporti tra le aziende e la loro clientela. La goccia che ha fatto traboccare il vaso: nella settimana scorsa tutte le consegne sono rimaste bloccate negli uffici del Senasa, senza una ragione plausibile.
I produttori, che sottolineano di avere tutte le autorizzazioni in regola sino al giugno del 2015, non riescono a farsene una ragione, e l’interessamento per la vicenda che hanno avuto dalla stampa del Nicaragua si è infranto contro la determinazione dei responsabili dell’ente onduregno a non farsi trovare.
Dopo giorni di insistenze, lamentele e voci di corridoio sempre più insistenti, una verità – per quanto tutta ancora da dimostrare – pare essere trapelata da parte dei produttori: qualcuno – probabilmente qualche funzionario – nel sistema di movimentazione delle merci in Honduras starebbe chiedendo 600 Lempiras (l’equivalente di 22 Euro) per permettere il transito di ogni collo.
Ora, a fronte delle non poche denunce presentate e della rilevanza mediatica che la cosa sta assumendo nei due Paesi, si spera che qualcuno o qualcosa si muova negli apparati di polizia dell’Honduras, anche perché chi ha ammesso di aver chinato il capo di fronte alle richieste di “pizzo” avrebbe fornito i numeri dei conti correnti bancari su cui sarebbero stati effettuati i versamenti.
2 febbraio 2013