La Turchia rinvia a fine anno le nuove norme per l’import dei formaggi

Uno degli ingressi del Gran Bazaar di Instanbul – foto G.dallorto© – Creative Commons License©

La Turchia torna sui suoi passi e rimanda a fine anno la decisione sulle restrizioni all’importazione di formaggi a latte crudo, e lo fa dopo aver ricevuto le forti pressioni italiane, mosse dai consorzi di tutela delle principali Dop e da Assolatte attraverso l’intervento del governo italiano. In questo modo sono state sbloccate le transazioni commerciali, riguardanti principalmente Grana Padano, Parmigiano-Reggiano, Provolone Valpadana e Pecorino Romano.

Ne ha dato notizia, con un comunicato stampa l’associazione degli industriali del latte, in cui il presidente Giuseppe Ambrosi ha dichiarato che «abbiamo dovuto chiedere l’intervento del governo, della Commissione e del Parlamento europeo e alla fine siamo riusciti ad ottenere lo sblocco delle esportazioni dei nostri prodotti verso la Turchia».

Sulla base di una decisione del governo turco, risalente allo scorso anno ed entrata in vigore dal primo febbraio scorso, l’esportazione nel Paese della mezzaluna rossa era stata limitata ai soli formaggi ottenuti da latte pastorizzato. «Ben venga questo dietro front», ha aggiunto il presidente di Assolatte. «Ora però bisogna continuare a lavorare senza sosta per far capire alle autorità turche che il divieto è privo di senso, con migliaia di anni di storia che dimostrano la sicurezza dei nostri formaggi che hanno libero accesso nei Paesi più severi del mondo». “La Turchia”, ricorda Assolatte, “sta diventando un mercato molto importante per l’Italia: le esportazioni di formaggi italiani tra il 2005 e il 2012 sono cresciute del 230% e nel solo 2012 del 36%”.

16 marzo 2013