Giro di vite dell'amministrazione provinciale cantabrica contro le speculazioni commerciali sul latte alimentare. Due supermercati sono stati multati la settimana scorsa per aver effettuato dumping su confezioni di latte di varie marche: 3mila euro di sanzione per ogni infrazione riscontrata, per un totale di 27mila euro di multa. È dal settembre scorso che il governo della provincia di cui è capoluogo Santander, al nord della Spagna, ha avviato una campagna di ispezioni per tenere sotto controllo i prezzi al dettaglio del latte (in particolar modo l'uht), dopo che determinate strategie della Gdo (le offerte 3×2, ma non solo) erano entrate nel mirino degli enti di controllo. Le finalità dell'iniziativa sono due: garantire al mercato una concorrenza libera e leale e tutelare i diritti degli allevatori locali.
Secondo una nota congiunta del ministero dell'industria e del commercio e del ministero dell'agricoltura e dello sviluppo rurale, l'attività di repressione degli illeciti commerciali è solo all'inizio e verrà protratta sinché non si giungerà alla soluzione del problema: "questa campagna", dice il comunicato congiunto dei due enti, "è il risultato di regole commerciali regionali che vietano la vendita in perdita, definita come la vendita di un prodotto ad un prezzo inferiore al costo per fattura". Uno degli obiettivi dichiarati dai due ministeri è quello di evitare "un calo dei prezzi del latte locale all'origine, che si rivelerebbe fatale per molte aziende agricole". Il bilancio dei primi sei mesi di lavoro parla già di ventiquattro ispezioni e di quattro catene commerciali sanzionate. Inoltre, anche se si dovesse registrare una generale risoluzione del problema, è stato assicurato che "i controlli proseguiranno almeno sino alla fine dell'anno in corso".
Le nuove sanzioni sono state accolte con soddisfazione dai rappresentanti degli allevatori: tra di essi, il portavoce della Opl di Cantabria (Organización de los Productores de Leche), José Ramón, ha dichiarato che "finalmente sembra che si inizi a guardare alla sopravvivenza del settore, e alla salute dei consumatori, visto che certi latti di bassa qualità riescono ad abbassare i prezzi tagliando malamente il prodotto".
A spingere le autorità cantabriche verso l'attuale strategia sanzionatrice sarebbe risultata determinante l'attività di controllo svolta negli ultimi anni dall'associazione di allevatori Afc. È dal 2009 infatti che questa fa analizzare i latti commerciali presenti sul mercato dimostrando come la qualità di questi sia fortemente incostante, e non di rado che i prodotti presenti sul mercato contengano non solo acqua ma anche latte in polvere rigenerato. Allargare i controlli anche sulle industrie non sarebbe poi una cattiva idea.
21 aprile 2013