Ancora nubi sull’operato di Danone, questa volta in Cina, a proposito della commercializzazione del latte artificiale per la prima infanzia. La Dumex – controllata cinese della multinazionale parigina – ha annunciato di aver aperto un’inchiesta interna a seguito della denuncia di una trasmissione televisiva del canale Cctv (China Central TeleVision) che ha accusato l’azienda di aver corrotto alcuni funzionari di ospedali statali, indotti ad aumentare le vendite del latte in polvere per neonati.
Oltre ad essere il nome della controllata, Dumex è anche il marchio di uno dei latti per neonati più presenti sul mercato cinese, sia nei supermercati che nelle strutture sanitarie pubbliche. L’accusa, indirizzata ai vertici aziendali, è quella di aver corrotto con laute bustarelle alcuni dipendenti di un ospedale di Tientsin per indurre le puerpere ad abbandonare l’allattamento al seno e passare al latte artificiale. Unico obiettivo: l’incremento delle vendite. Riferendo all’agenzia Reuters sull’apertura dell’indagine interna, la Dumex ha preso pubblicamente l’impegno di venire a capo della grave vicenda entro l’inizio di questa settimana.
Da alcuni anni il mercato cinese del latte artificiale è particolarmente ambito dai maggiori produttori esteri, sia per le sue ragguardevoli dimensioni (attualmente pari a 12,4 miliardi dollari annui) sia per aver beneficiato delle conseguenze dello scandalo del 2008, quando alcuni produttori locali immisero sul mercato delle partite di prodotto contenente melamina. Lo scandalo che ne seguì, a causa della morte di alcuni bambini e dell’intossicazione di migliaia di essi spostò le scelte dei consumatori cinesi sul latte di produttori esteri, che attualmente coprono l’80% circa delle vendite.









