La Francia dice ”no” al capriccio caseario del dittatore nordcoreano

Kim Jong un in una foto di alcuni anni fa, ritratto assieme al padre Kim Jong il - foto Fulmin (Creative Commons license©)Non basta essere un capo di stato, peraltro dispotico, né un generale per riuscire ad ottenere sempre quel che si desidera. Soprattutto se le pretese riguardano un formaggio-bandiera delle produzioni alpine. È quanto emerge dalle cronache internazionali della scorsa settimana, che ci rivelano lo scorno ricevuto dal dittatore nordcoreano Kim Jong-un da parte della “Ecole Nationale de l’Industrie Laitière”di Besançon alla sua personale richiesta di ottenere il know-how per la produzione dell’Emmental svizzero.

A quanto riportano le maggiori agenzie di stampa francesi, il leader supremo dello stato asiatico sarebbe colto da una vera e propria infatuazione per il famoso formaggio svizzero, già dai tempi della sua frequentazione dell’Università di Berna (avvenuta sotto falso nome, alla fine degli Anni ’90). Nel marzo scorso (ma la notizia è trapelata solo pochi giorni fa) due funzionari governativi della Corea del Nord hanno infatti visitato l’istituto lattiero-caseario della cittadina francese, richiedendo ufficialmente di frequentare un corso sulla produzione lattiero-casearia, manifestando onestamente i motivi della richiesta.

 

Di fronte alla legittima domanda, pare che il direttore della scuola, Véronique Drouet, abbia educatamente ma fermamente rifiutato l’iscrizione – caldeggiata anche dall’ambasciatore nordcoreano a Parigi – asserendo che in una scuola così piccola, che riesce ad accogliere così pochi studenti, non è possibile accettare una richiesta del genere, per quanto lusinghiera essa sia”.

 

Al di là delle motivazioni ufficiali del rifiuto, qualcuno avrà ben pensato che uno sfizio del genere è ben anacronistico

da parte del governante di un paese in cui due terzi della popolazione totale (16,5 milioni su 24,76 milioni di persone) si trovano ad affrontare problemi di alimentazione gravi e cronici. Inoltre, secondo fonti attendibili, nel corso del 2013 Kim Jong-un avrebbe speso l’equivalente di 645,8 milioni di dollari Usa (466,8 milioni di euro, ndr) in cosmetica, borse, pelle, orologi, elettronica, prodotti auto e superalcolici.

 

28 aprile 2014