Latte: allevatori sul piede di guerra contro l’indifferenza dell’Ue

Proteste di allevatori belgi a Bruxelles - foto TheBullVine.com©In occasione del Consiglio dell'Agricoltura dell'Unione Europea, svoltosi il 15 dicembre scorso, i ministri presenti hanno convenuto di considerare che, nonostante il calo dei prezzi del latte registrato in molti Paesi membri, non sussisterebbe un vero e proprio stato di crisi. Nella stessa seduta i responsabili dei dicasteri agricoli non sono riusciti a trovare un'intesa sulla necessità di intervenire sulla volatilità del prezzo del latte. In un dispaccio stampa diramato dal Consiglio si legge che "Alcune delegazioni ritengono che esista una protezione sufficiente per il settore lattiero-caseario".

Proteste di allevatori belgi - foto AllBreedsBlog.com©Se da una parte l'incontro era fissato da tempo, la presa di posizione non può che apparire come una risposta alla manifestazione che gli allevatori europei hanno portato nelle piazze di Bruxelles l'11 dicembre. "Solo attraverso un dialogo tra produttori, industria, consumatori e Stati" – questa la tesi sostenuta dagli allevatori dell'Emb (European Milk Board, qui il loro sito web) – "si può pensare di organizzare la produzione in base alle esigenze attuali del mercato, fissando un prezzo che sia sufficientemente basso per i consumatori e abbastanza alto per consentire ai produttori di vivere del loro lavoro".

La sensazione è che i cento giorni ormai rimasti da qui alla scomparsa del regime delle quote latte saranno tesissimi ("le prossime manifestazioni saranno spettacolari", ha assicurato Erwin Shöpges, dell'Emb), e che la politica comunitaria non abbia risposte né strumenti di protezione adeguati per sostenere il settore. Ne è convinto l'eurodeputato Paolo De Castro, che dalle pagine del quotidiano online Eunews ha lanciato un grido d'allarme, ammonendo l'agrocommissario europeo Phil Hogan per quanto sinora non fatto e richiamandolo alla necessità di provvedere a qualche strumento che garantisca la “sostenibilità dell’offerta” dai rischi legati alla “volatilità dei prezzi”. Nell'articolo, che potete leggere qui, De Castro prevede proteste eclatanti, «con il punto di massima criticità tra febbraio e marzo».

22 dicembre 2014