Il ministro Martina lo aveva detto, poco meno di un mese fa: "Agiremo con l'Antitrust contro le pratiche sleali della filiera latte". Gli spagnoli lo hanno fatto. La Cnmc (Comisión Nacional de Mercados y la Competencia) iberica ha infatti comminato una multa di 88,2 milioni di euro a due associazioni e nove industrie del settore lattiero – tutte spagnole – per aver creato un "cartello", concertando il prezzo alla stalla e stabilendo di fatto una ripartizione del mercato dell'approvvigionamento del latte all'origine.
L'ente spagnolo, che ha condotto le necessarie investigazioni attraverso gli organi di polizia e ha raccolto prove schiaccianti a partire dal 2000, ha comunicato mercoledì scorso 4 marzo di aver accertato un fenomeno di infrazione continuativa, operato attraverso condotte vietate in quanto miranti a "distorcere il normale funzionamento del mercato". Tali attività sono state giudicate dall'Antitrust iberico ulteriormente gravi in quanto "hanno prodotto effetti negativi sul mercato", penalizzando ulteriormente un settore come quello zootecnico già in crisi per innumerevoli altri fattori.
Stando a quanto comunicato dalla Cnmc, le pratiche utilizzate hanno riguardato lo scambio di informazioni sui prezzi di acquisto del latte vaccino crudo, i volumi di acquisto e le eccedenze di latte. In particolare su questo fronte alcune delle realtà coinvolte negli illeciti si sono scambiate notizie con l'intento di accaparrarsi a prezzi da miseria le eccedenze di latte con l'intento di trasformarlo in latte in polvere.
Il totale di queste pratiche vietate, la loro concertazione operata in un artificioso sistema di segretezza e la reiterazione di dette attività ha gravato pesantemente sul prezzo del latte alla stalla. A compromettere ulteriormente la situazione sono emerse ulteriori attività fraudolente, in primo luogo la circolazione di notizie riguardanti le intenzioni e le azioni che i singoli allevatori avevano adottato o avevano in mente di prendere. In particolare con questo tipo di attività il cartello riusciva a vanificare ogni tentativo di ciascun produttore di liberarsi dal vincolo di un'azienda per passare ad un'altra.
Ecco le aziende del cartello e le relative multe:
Danone € 23.200.000
Corporación Alimentaria Peñasanta € 21.800.000
Grupo Lactalis Iberia € 11.600.000
Nestlé España 10.600.000 €
Puleva 10.200.000 €
Calidad Pascual (ex Grupo Leche Pascual) € 8.500.000
Senoble Ibérica (fornitore di Mercadona) € 929.644
Central Lechera Asturiana 698.477 €
Gremio de Industrias Lácteas de Cataluña 200.000 euro.
Aelga (Asociación de Empresas Lácteas de Galicia) 100.000 euro
Gil (Central Lechera de Galicia) con 53.310 euro
L'hanno invece fatta franca la Ilas (Industrias Lácteas Asturianas), la Leche Río, la Feiraco, la Leche Celta, la Forlactaria, per le quali gli illeciti sarebbero ora prescritti.
9 marzo 2015