L’Unione Europea “aiuta” i piccoli… a sparire di scena

Francesco Franzoi, il mitico casaro di malga Valpiana, scomparso nel febbraio del 2009 a 72 anni di età
Uno dei tanti piccoli grandi produttori italiani: Francesco Franzoi, mitico casaro di malga Valpiana, scomparso nel febbraio scorso, a 72 anni di età

22 luglio 2009 – «Non istituiremo né una roccaforte europea né tantomeno una fortezza italiana del latte». È quanto dichiarato oggi dalla commissaria Ue all’agricoltura Mariann Fischer Boel in risposta alle ripetute richieste del ministro Zaia indirizzate a contrastare la vendita selvaggia di latte tra Stati e a ridurre le ripercussioni che questa ha creato al comparto zootecnico di molti Paesi.

Per uscire dalla crisi legata al crollo del prezzo del latte, la Fischer Boel ha così presentato un rapporto relativo a una serie di misure da intraprendere, secondo quanto suggerito nelle settimane scorse dai vari Stati membri dell’Ue. Il documento include, tra l’altro, il suggerimento di finanziare un programma di abbandono delle quote latte (suggerito dal ministro italiano) utilizzando le multe a carico dei produttori che hanno superato la quota di latte assegnata.

La risposta della Commissione Europea prevede per ogni azienda agricola un aiuto pubblico pari a un massimo di 15mila Euro “una tantum”, da erogare entro la fine del 2010. L’iniziativa, presentata come sostegno a chi “altrimenti non supererebbe la crisi”, va letta come un atto a favore dell’industria e delle lobby zootecniche e come ulteriore spinta verso una maggiore globalizzazione agroalimentare e contro il mondo rurale.

In un momento così grave per la perdita di autenticità dell’intero comparto, suona fuori luogo ancorché grottesco il commento della commissaria Ue che – dopo aver definito la crisi «gravissima» – si è lasciata andare ad una confidenza che suona come un ulteriore insulto a quanti saranno costretti a chiudere i battenti: «la situazione», ha confessato la Fisher Boel, «mi tiene sveglia anche di notte». Credibile e commovente…