Nel 2015 i contadini svizzeri hanno prodotto 3,37 milioni di tonnellate di latte; in percentuale l'1,5% in meno rispetto al 2014. Il fenomeno, che si ripete da anni, porta ora gli analisti elvetici a parlare di una vera e propria tendenza, che coincide con la complessiva riduzione del numero di aziende, per quanto la dimensione media delle stesse sia in aumento.
A comunicarlo in via ufficiale, mercoledì scorso 17 febbraio, su dati forniti dalla fiduciaria confederale Tsm, è stato il quotidiano "Berner Zeitung". Nel 2015, le fattorie che si sono dedicate alla produzione di latte sono state 21.800, vale a dire 800 circa in meno rispetto al 2014. Per capire quanto la tendenza si stia radicando, basti pensare che dieci anni fa, il numero delle stalle superava addirittura quota 30mila (-27,3%). Significativo notare come il fenomeno si stia confermando, a dispetto di una quantità media in aumento, con 570 allevatori che hanno prodotto più di mezzo milione di chili di latte ciascuno e 47 che hanno superato il milione di chili.
L'unico dato in crescita del comparto risulta quello della produzione casearia, che con 188.806 tonnellate complessive ha fatto registrare un +1,6% (+3mila tonnellate), con i freschi protagonisti rispetto ai formaggi a pasta molle e a pasta dura, anche essi in ribasso.
Nonostante il calo – registrato anche sul fronte del burro – le aziende aderenti alla sigla Psl (Produttori Svizzeri di Latte) hanno stabilito di dover limitarne ulteriormente i livelli produttivi, vista la frenata delle richieste del mercato. L'associazione ha infatti stimato che la quantità di latte destinata al consumo interno risulta ancora eccedente di un 3% rispetto alla domanda.
22 febbraio 2016