Legno nel Parmesan: negli Usa accade e non sempre è truffa

foto: Organic Autorithy©Giro di vite della Food and Drug Administration contro molti produttori di Parmesan fabbricati e commercializzati negli Stati Uniti, colpevoli di eccedere nell'uso di cellulosa e pasta di legno nelle miscele di formaggi impropriamente confezionati come "Grated Parmesan" o "100% Grated Parmesan". A darne notizia, martedì scorso 16 febbraio, è stato il quotidiano finanziario americano Bloomberg, e la notizia – com'era prevedibile – è rimbalzata di testata in testata, facendo letteralmente il giro del mondo.

Intervistato dal quotidiano, il tecnologo alimentare Dean Sommer del Dairy Research di Madison (Wisconsin), ha tenuto a precisare che «la cellulosa è un additivo sicuro, ed è accettabile sino ad un 2-4% della composizione del prodotto», ammettendo però che in alcuni casi le aziende arrivano a percentuali ben più alte, come nel caso della Jewel-Osco (8,8% di cellulosa) o del Great Value, venduto negli store Wal-Mart (7,8%), mentre Kraft si attesta ad un 3,8% del totale. I dati sono emersi da un'analisi della composizione di questa tipologia di prodotto, effettuata per conto della redazione di Bloomber da un laboratorio indipendente.

C'è anche il gigante Wal-Mart tra le firme coinvolte nello scandalo della cellulosa nel Parmesan Usa - foto Brandonrush - Creative Commons License©Il problema dell'abuso della cellulosa, insapore ma indigesta, rischia di mandare in secondo piano l'uso fraudolento di molti altri formaggi che verrebbero utilizzati in quelli che più che "Greated Parmesan" meriterebbero di essere denominati "condimento a base di formaggi" e che invece ancora una volta, per vendere, sfruttano il cosiddetto italian sounding (si sa: nell'uso corrente e nella dizione orale, gli anglosassoni chiamano "Parmesan" anche il Parmigiano Reggiano, ndr).

Come in tutti gli scandali che si rispettino, i media più coinvolti (sempre più interessati alle campagne pubblicitarie che alla pura informazione) cercano di agitare le acque per intorbidirle a favore dei truffatori. Per farlo cadendo in piedi, c'è sempre almeno un uomo di scienza pronto a minimizzare e tranquillizzare i lettori: basta intervistarne uno dei molti che occupano posizioni di contiguità con i gruppi industriali, e il gioco è fatto.

Non si prendano troppo sul serio le diciture delle etichette statunitensi: 100% Parmesan, sì, ma con cellulosa del legno (3,8%) «La cellulosa, che è indigesta e presente in tutti gli alimenti vegetali», spiega a Bloomberg John Coupland, professore di Scienza dell'Alimentazione alla Pennsylvania State University e presidente dell'Istituto Tecnologia Alimentare, «viene aggiunta spesso agli alimenti per dare consistenza».

Nell'intervista Coupland ha aggiunto che in effetti le aziende potrebbero utilizzare cellulosa estratta dal sedano o dai broccoli, ma che – per quanto rassicurante per i consumatori – sarebbe uno spreco di cibo, come a dire che tanto vale utilizzare quella estratta dal legno. Inoltre il professore spiega che in fin dei conti anche la cellulosa ha un pregio: quello di impedire al formaggio di attacchi alle pareti delle pentole o ai piatti.

Per maggiori dettagli, l'articolo di Bloomberg è raggiungibile cliccando qui.

22 febbraio 2016