Europa: 30 milioni di euro per garantire il latte ai bambini siriani

 Un colpo al cerchio e uno alla botte. La Commissione Europea ha stanziato 30 milioni di Euro per finanziare la fornitura di latte europeo a 350mila bambini siriani, nel contesto del programma di aiuti destinati al Paese mediorientale colpito dalla più grave crisi umanitaria del secondo dopoguerra.

L’aiuto è compreso nell’ambito del piano di assistenza da 500 milioni di euro messo a punto sei mesi fa per gli allevatori comunitari – quindi anche per quelli italiani – colpiti dalla crisi dovuta alla volatilità dei prezzi derivata dalla fine del regime delle quote latte. A detta del commissario europeo all’agricoltura e allo sviluppo rurale Phil Hogan «questo nuovo programma è funzionale a due priorità della Commissione europea: quella di sostenere gli agricoltori in un periodo di difficoltà» e quella di «rimanere concentrati sulla principale sfida costituita dall’attuale crisi dei rifugiati».

Questo tipo di assistenza, ha assicurato il commissario europeo per gli aiuti umanitari, Christos Stylianides, «andrà alle organizzazioni umanitarie partner che lavorano in Siria e aiuterà centinaia di migliaia di bambini siriani in difficoltà» perché «è nostro dovere continuare a supportare le vittime più vulnerabili di questo conflitto». Saranno le organizzazioni stesse, come la Croce Rossa e la Mezzaluna rossa internazionale, Onu e Ong, le dirette incaricate di acquistare, seguendo normali regole sugli appalti – e non una suddivisione di quote per Paese produttore – il latte proveniente dall’Ue, da distribuire ai bambini siriani in confezioni a lunga conservazione. Questo nuovo piano è complementare ad un altro dell’Ue già in corso che prevede la distribuzione di snack nelle scuole.

La guerra civile siriana ha avuto un forte impatto negativo sul settore agricolo de Paese, portando ad un calo della produzione alimentare in generale, ma colpendo in particolare il settore lattiero-caseario. I prezzi del latte e dei suoi derivati sono così schizzati alle stelle, estromettendo questi prodotti dalle tavole delle famiglie più povere. Dopo che tanti progetti di aiuto sono naufragati dando luogo spesso a scandali più o meno noti, c’è da sperare che stavolta l’Unione Europea sia in grado di attuare un piano di controlli in grado di assolvere entrambi gli obiettivi: quello di aiutare gli allevatori e quello di far sì che il latte arrivi davvero a destinazione.

4 aprile 2016