Mentre in Italia il settore del latte è ancora ai proverbiali "pannicelli caldi" (si parla di "una Ocm latte a sostegno dell'export e del contenimento volontario della produzione lattiera"), la Francia rimane il mercato di riferimento a cui guardare per meglio comprendere le dinamiche del mercato del latte europeo, i margini di manovra e il potere contrattuale che la base produttiva ha (quando delega meno e si organizza meglio) e cerca di riconquistarsi.
Dopo giorni di schermaglie davanti alla sede della Lactalis a Laval, nella Mayenne, dipartimento della Francia occidentale, e a seguito di un insistito presidio in decine di supermercati, gli allevatori hanno fatto sentire chiara la loro esasperazione al popolo dei consumatori, sia nelle azioni dirette di boicottaggio dei prodotti del colosso francese (milioni di adesivi apposti nei centri commerciali per dissuadere dagli acquisti, ndr), sia attraverso l'interesse che la stampa nazionale ed europea ha dedicato finalmente loro.
In questo clima surriscaldato, martedì scorso 30 agosto sono riprese le trattative tra i sindacati degli allevatori e i responsabili del principale gruppo lattiero del Paese, dopo che le negoziazioni della settimana scorsa non avevano portato ad alcuna intesa (era stato proposto un aumento temporaneo di 15 euro per tonnellata a partire dal 1°settembre, ndr).
Al termine della nuova trattativa è stato trovato un accordo che prevede un incremento progressivo: dai 280 euro a tonnellata di agosto con aumento di 5 euro al mese, sino a raggiungere i 300 euro per tonnellata nel prossimo dicembre, così da far salire a 275 euro il prezzo medio per il 2016. Sinora Lactalis si era distinta per riconoscere uno dei prezzi più bassi del mercato (tanto in Francia quanto in Italia e in altri Paesi), acquistando a 256,90 euro per tonnellata.
Quanto però l'accordo di martedì sia stato gradito da alcune frange della base lo fa capire un episodio che le autorità francesi hanno fortemente stigmatizzato, e di cui ci si augura che l'azienda interessata abbia "incassato" il reale significato: poche ore dopo la definizione dell'intesa nella regione della Maine-et-Loire un gruppo di sette persone incappucciate – verosimilmente allevatori – ha bloccato un camion del latte appartenente al gruppo Bel, partecipato al 24% da Lactalis, sgonfiando i pneumatici del mezzo e scaricando a terra 5 tonnellate di latte destinate al caseificio.
Un'azione intimidatoria in piena regola che secondo gli inquirenti potrebbe ripetersi, prospettiva di fronte alla quale non è difficile credere che l'azienda potrebbe mantenere finalmente una linea più morbida nei confronti di chi il latte lo produce.
5 settembre 2016
Sulla situazione in Francia, leggi qui la cronaca del quotidiano La Stampa
e qui dal quotidiano (in lingua francese) Vosges Matin.
Infine qui dall'agenzia Ansa sul pacchetto di aiuti dell'Ue ai produttori di latte