Evento straordinario nella storia del diritto dei consumatori statunitensi: i cittadini di quindici Stati avranno diritto ad un risarcimento di 52milioni di dollari dalla NMPF (National Milk Producers Federation) per una serie di attività illegali svolte da industrie lattiero-casearie e da allevatori a partire dal 2003. Lo ha stabilito il Tribunale Federale di Oakland (California) a seguito di una class action operata da migliaia di consumatori attraverso associazioni di base.
Tra gli episodi contestati, quello che più colpisce è legato all'abbattimento di alcune migliaia di vacche da parte degli allevatori aderenti alla CWT (Cooperatives Working Together) teso ad innescare l'incremento del prezzo del latte alla stalla e, di riflesso quello di latte, panna e yogurt sul mercato.
Per quanto la cifra appaia rilevante, agli interessati non andranno cifre da capogiro: negli Stati interessati dalla disposizione giudiziaria abitano 73 milioni di persone e, secondo i calcoli che sono stati effettuati, a ciascuno degli aventi diritto che ne faranno richiesta (termine ultimo, domani, 31 gennaio) attraverso il sito web Boughtmilk.com andranno tra i 10 e i 20 dollari a testa.
Per gli enti e le comunità (mense aziendali, scuole) che hanno acquistato i prodotti lattiero-caseari per destinarli ad una distribuzione di carattere sociale il risarcimento dovrebbe oscillare tra i 280 e i 560 dollari ciascuno.
Gli Stati coinvolti nell'operazione sono: Arizona, California, Kansas, Massachusetts, Michigan, Missouri, Nebraska, Nevada, New Hampshire, Oregon, South Dakota, Tennessee, Vermont, West Virginia, Wisconsin.
30 gennaio 2017