Un anno fa di questi tempi la stampa italiana si occupò di una vicenda che aveva visto Grana Padano e Parmigiano Reggiano competere ben oltre i limiti della liceità che in un consesso civile ci si potrebbe attendere (la nostra cronaca di allora è qui). Accadde che il Consorzio di Desenzano sul Garda, ritenendosi danneggiato da alcune battute di una puntata della soap opera Beautiful, decise di avviare un’azione legale nei confronti del produttore del programma televisivo.
Era accaduto che in una delle messe in onda, nel contesto di una scena ambientata nel giorno del Ringraziamento nell’abitazione dei protagonisti, uno di essi, Charlie Webber – interpretato dall’attore Dick Christie – manifestò il proprio disprezzo per la presenza in cucina del Grana Padano. Cose che non accadono neanche nei film di quart’ordine (a meno che non ce ne sia una ragione, più o meno occulta, ndr), dopo aver letteralmente schifato il prodotto e non volendo consumarne, Charlie corse a comperare – lo sottolineò con toni enfatici – del buon Parmigiano Reggiano.
Una chiave di interpretazione legittima – Il caso vuole che Webber figurasse già allora, come lo è ancora adesso, tra i personaggi della Wall of Fame del Consorzio del Parmigiano Reggiano (vedi foto qui accanto: assieme a personaggi noti in Italia e all’estero come Susan Sarandon, Nicole Kidman e Giancarlo Giannini, solo per citarne alcuni, ndr), per cui – per quanto non dimostrabile – era ed è lecito pensare che la cosa fosse stata pilotata da elementi “esterni” alla produzione, con l’intento di sabotare l’immagine del Grana Padano, attraverso una delle soap opera più seguite negli Stati Uniti e nel mondo.
Fu così che il caso deflagrò in pochi giorni: il Consorzio di Tutela del Grana Padano scese sul piede di guerra schierando i suoi avvocati contro la società di produzione televisiva, minacciando di adire le vie legali per danno all’immagine. Poi la vicenda scivolò nel dimenticatoio, come accade per tanti fatterelli, se il loro evolversi non è reso pubblico dai soggetti interessati. E in questo caso, il riserbo fu evidentemente grande.
Una ricomposizione bonaria della vicenda? – A distanza di un anno, lunedì scorso, ecco giungere il colpo di scena che nessuno si sarebbe potuto aspettare. Non da un’aula di giustizia statunitense ma di nuovo dal piccolo schermo: nella puntata di Beautiful del 12 giugno, con gli stessi protagonisti, torna in scena il formaggio. Ancora una volta in occasione della festa del Ringraziamento, gli attori hanno in tavola del formaggio, mangiano il Grana Padano e… si rimangiano quanto affermato dodici mesi prima.
Il potere persuasivo della tv si palesa così, affermando tutto e il contrario di tutto. Dallo stesso programma, e allo stesso pubblico. Il medesimo attore coinvolto un anno fa nelle battute “incriminate” a favore del Parmigiano Reggiano si è così cimentato in quella che appare come una scena riparatrice, in cui Charlie (Webber) irrompe sulla scena rivolgendosi a Brooke (Logan; interpretata dall’attrice Katherine Kally Lang) con parole al miele. Ovviamente riferite al Grana Padano: «Custodiscilo come un tesoro», incede Charlie. Che poi incalza: «Questo non è un formaggio qualsiasi. Mi piace chiamarlo perfezione. Stagionato lentamente e in molti mesi, è una prelibatezza. Ne vado pazzo!».
Da parte di Brooke non serve altro che una battuta di assenso: «Mmmh, è straordinario», esclama l’attrice assaggiando il formaggio. Fine della farsa. Almeno di quella televisiva.
Ci saranno ulteriori sviluppi? – Se da un lato, al momento attuale non è dato sapere se questo risultato riuscirà ad evitare ai produttori di Beautiful le aule dei tribunali, dall’altro una deduzione logica riporta per ora l’attenzione alla Wall of Fame del Parmigiano Reggiano. In cui, sino all’11 giugno scorso, hanno figurato solo e unicamente testimonial di quel formaggio. E ora, che ne sarà di Charlie Webber? Il consorzio di Reggio Emilia continuerà a mantenere l’apparente indifferenza manifestata sinora sulla vicenda, confermandolo tra i suoi “famer” o deciderà forse di escluderlo, in ragione del “tradimento” subito? Ai posteri l’ardua sentenza. Nel frattempo una cosa è certa: né noi né voi – ci auguriamo – perderemo il sonno per questo!
19 giugno 2017