Ancora una moratoria Ue sulle carni e sul latte clonati

Chiedetevelo: che carne è se se sono stati alimentati con mangimi la cui composizione spesso non è conosciuta neanche dall'allevatore?L’Unione Europea ha annunciato ieri l’intenzione di estendere di cinque anni il divieto alla commercializzazione di carne, latte e  derivati provenienti da animali clonati, senza però mettere in discussione l’importazione di cibo ricavato dalla progenie di cloni da Stati Uniti e altri Paesi.

Il documento dell’Ue segue un appello fatto a luglio dai parlamentari europei, che hanno chiamato in causa questioni etiche per ottenere uno stop definitivo ai cibi derivati da animali clonati e dai loro discendenti allevati tradizionalmente.

In un suo comunicato, la Commissione ha così espresso il suo parere compromissorio, secondo cui una sospensione di cinque anni sulla clonazione per la produzione di cibo potrebbe essere giustificato sulla base del benessere degli animali, mentre un divieto definitivo delle importazioni di cibo derivante dai discendenti di cloni danneggerebbe il commercio globale.

«Il cibo da animali clonati», ha detto il commissario Ue per la Salute dei consumatori John Dalli, «è sicuro, visto che per l’opinione scientifica non si differenzia in alcun modo dal cibo ricavato da animali allevati normalmente». «La questione», ha proseguito Dalli, «è il benessere degli animali».

«La produzione di cibo da animali che discendono da capi clonati non pone», ha argomentato Dalli, «simili problemi relativi al benessere animale, e il divieto di vendita e importazione sarebbe impossibile perchè l’origine non è tracciabile».

“Una simile proibizione”, spiega il documento emanato a tale proposito dall’Ue, “porterebbe a un divieto di importazione di qualsiasi cibo di origine animale da Paesi terzi che consentono tecniche di clonazione” (carne, latte e derivati).

21 ottobre 2010