La vertenza sul latte crudo prosegue negli Usa, dopo che l’esponente repubblicano Ron Paul ha introdotto, il 12 maggio scorso, un disegno di legge destinato a consentire la movimentazione di latte non pastorizzato tra Stato e Stato. Forti di un sostegno così determinato e sostanziale, che si fonda sulla facoltà di scelta del popolo americano di consumare ciò che più preferisce, alcuni produttori della Pennsylvania hanno voluto inscenare una manifestazione eclatante di fronte al Campidoglio di Washington (video). L’iniziativa, che negli Usa ha avuto un forte risalto mediatico si è tenuta lunedì scorso, con gli allevatori che hanno munto una vacca, sotto gli occhi divertiti di passanti ben felici di degustare il prodotto appena munto.
L’iniziativa tendeva a sottolineare la necessità di risolvere uno dei limiti dell’attuale legislazione, che consente la vendita di latte crudo all’incirca nella metà degli Stati Usa ma senza la facoltà di poterlo movimentare tra Stato e Stato. In particolare i manifestanti hanno voluto dare risalto ad una vicenda a loro avviso passata un po’ troppo inosservata, che il 12 aprile scorso ha visto gli agenti federali, inviati dall’Fda (Food and Drug Administration) operare un’incursione all’interno della fattoria di un allevatore della Pennsylvania, “reo” di vendere il proprio latte a clienti del Maryland.
A dare manforte agli allevatori sono scesi in campo stavolta centinaia di consumatori di latte crudo della zona di Washington, armati di cartelli che accusano la Fda di eccessivo interventismo e rivendicando il diritto degli allevatori di vivere in pace. L’Fda non ha tardato a stigmatizzare l’iniziativa, per voce del proprio commissario Dara A. Corrigan, che ai giornalisti ha ricordato quanto il «bere latte crudo è pericoloso per i tanti batteri nocivi che esso può contenere»: dall’escherichia coli, alla salmonella, dalla listeria al campylobacter. A sostenere la tesi dell’Fda si sono schierati anche vari organismi sanitari come l’American Medical Association e la American Academy of Pediatrics, che raccomandano la massima cautela a difesa dei bambini e delle donne in stato di gravidanza.
Dall’altro canto, proprio dalla sede della manifestazione, si è levata la voce autorevole del nutrizionista Sally Fallon Morrell, presidente della Wafp (Weston A. Price Foundation), operante per la promozione del latte crudo. Morrell, che ha espresso il suo dissenso verso l’operato dell’agenzia federale di salute pubblica, ha rammentato come «i bambini nutriti con latte crudo sono più sani, non hanno l’asma, non soffrono di allergie, non perdono giorni di scuola e non hanno problemi digestivi». «Il latte crudo», ha aggiunto il nutrizionista, «è un alimento “magico”, e noi siamo qui per difendere quel cibo magico”.
Fallon ha aggiunto poi che negli Usa il mercato dei prodotti lattiero-caseari non pastorizzati è in crescita esponenziale, e che presto la richiesta da parte dei consumatori supererà quella per i prodotti convenzionali, pastorizzati. Secondo il nutrizionista nel mondo dei consumi «non esiste una forza maggiore di quella di tanti consumatori istruiti e impegnati e di tante mamme appassionate». Secondo la Wafp quasi 15 milioni di americani hanno ormai scelto con convinzione il latte crudo, ed è arrivato il momento che il Governo degli Stati Uniti accolga e rispetti la volontà di questa importante parte della propria cittadinanza.
20 maggio 2011