Sanzioni in Inghilterra contro il cartello di Gdo ed industrie

Consumatori tutelati in Gran Bretagna. Lì i cartelli del prezzo fatti dalle industrie vengono severamente puniti dallo Stato

Vigili e sollecite a intervenire sulle speculazioni ai danni dei consumatori quanto non lo sono quelle italiane, le autorità britanniche hanno comminato nel mese di agosto delle severe sanzioni ad alcune “firme” della grande distribuzione e della produzione lattiero-casearia. I provvedimenti sono stati presi dall’Oft (Office of Fair Trading), che ha  elevato ammende per la bellezza di 49,5 milioni di sterline (81milioni di Euro!) a quattro supermercati – Saynsbury’s (11 milioni di sterline), Tesco (10,4 milioni), Asda (9,4 milioni) e Safeway (5,69 milioni) e ad altrettanti produttori lattiero-caseari: Dairy Crest (7.14million), Wiseman (3.2million), McLelland (1.66million) e The Cheese Company (1.26million).

Le aziende, accusate di turbativa di mercato per aver fatto “cartello” nel biennio 2002-2003, sono state smascherate nonostante avessero architettato una triangolazione delle intese attraverso mediatori per concertare il rialzo dei prezzi.

«Questa decisione», ha sottolineato l’amministratore delegato dell’Oft John Fingleton, «manda un segnale forte ai supermercati e ai loro fornitori: l’Office of Fair Trading prenderà provvedimenti e imporrà sanzioni severe ogni volta che scoprirà comportamenti anticoncorrenziali volti ad aumentare i prezzi al consumo».

Secondo un’attendibile stima il danno derivato nel 2002-2003 ai consumatori dalla truffa ammonterebbe a 270milioni di sterline, vale a dire 440milioni di Euro.

2 settembre 2011