Inizia con settanta nuove matricole il corso di laurea triennale dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, in provincia di Cuneo, che lega il suo nome all’associazione Slow Food. Anche quest’anno la provenienza dei ragazzi è la più varia, avendo aderito da quindici nazioni e un po’ da tutto il mondo, confermando una tendenza positiva che si rinnova ancora una volta, in questo anno accademico. Una tendenza su cui, per la prima volta oggi, si proiettano però le ombre funeste di una concorrenza prestigiosa e arrembante, presentata con tutti i crismi dell’ufficialità martedì scorso a San Sebastian, e che non a caso nasce nei Paesi Baschi, patria di una delle ristorazioni più famose del mondo, a detta di molti la più importante per qualità, consistenza e innovazione.
È così che, dopo la presentazione del progetto, avvenuta nel marzo del 2009, protagonisti la “Mondragon Unibertsitatea” (nell’idioma basco, Università di Mondragón) e alcuni tra i maggiori esponenti della ristorazione dei Paesi Baschi, prende il via l’avventura della “Facultad de Ciencias Gastronómicas” all’interno del nuovo “Basque Culinary Center” (Bcc) di San Sebastian – finanziato dall’amministrazione pubblica del Paese – che includerà il Centro de Investigación e Innovación en Alimentación y Gastronomía.
Le finalità dichiarate del Bcc saranno la formazione, la ricerca, l’innovazione e l’insegnamento di conoscenze e tecnologie nelle diverse aree delle Scienze Gastronomiche. Nelle intenzioni dei promotori, queste attività prevederanno “la collaborazione con altre università, centri tecnologici, imprese e organismi pubblici, per sviluppare una rete in grado di generare e trasferire conoscenza”.
Sin dal suo esordio, il Centro de Investigación e Innovación en Alimentación y Gastronomía svilupperà sei linee di ricerca: “Educazione e abitudini alimentari”, “Responsabilità sociale del cibo”, “Tendenze negli alimenti”, “Gestione dell’innovazione delle imprese”, “Sviluppo di tecnologie associate” e “Preparazione, presentazione e conservazione del cibo”.
Alla cerimonia di apertura dell’anno scolastico, presieduta dal Principe delle Asturie, Felipe – erede al trono di Spagna – hanno partecipato oltre cinquecento persone, appartenenti al mondo politico, imprenditoriale ed accademico spagnoli. Nel corso dell’incontro il portavoce del centro José Luis Galiana ha tenuto a sottolineare che il Bcc arriva «Primo in Spagna e secondo, in ordine di tempo, in Europa» opererà per far sì che «la formazione gastronomica possa avere un rango e un titolo universitario» come accade per «medici, architetti e avvocati». Evidente il riferimento all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, a differenza della quale quella basca proporrà un approccio maggiormente scientifico, insegnando le tecniche dei grandi chef mondiali, primo tra tutti il catalano Ferran Adria, ora investito della carica di presidente del Basque Culary Center.
Proprio Adrià, nello scorso mese di luglio, aveva riunito a San Sebastian il Comitato Consultivo Internazionale del centro, composto da alcuni tra i più grandi cuochi del mondo: tra di loro Yukio Hattori, Massimo Bottura, Michel Bras, René Redzepi, Gaston Acurio, Dan Barber e Heston Blumenthal. Lo scopo del comitato è quello di fornire consulenza professionale nell’assegnazione delle strategie per il Consiglio di Facoltà e per il Centro di Ricerca e Innovazione.
L’università, che aprirà i battenti lunedì 3 ottobre, nasce per accogliere cento studenti per ogni corso di laurea, che avrà la durata di quattro anni. Questo anno di “rodaggio” prevederà la partecipazione di settantaquattro iscritti, a fronte delle trecentosettanta domande d’iscrizione. La selezione degli studenti è avvenuta attraverso i curricula vitae e o colloqui personali, che hanno messo in luce le aspirazioni e le aspettative di ogni singolo candidato.
30 settembre 2011