La Cina del latte fa un super-shopping in Nuova Zelanda

Le autorità neozelandesi hanno dato, la scorsa settimana, il via libera alla vendita di sedici aziende lattiero-casearie ad una società cinese, la Shanghai Pengxin, dopo che l’ufficio statale Oio (Overseas Investements Office, che si occupa della supervisione delle vendite a società straniere) aveva deciso di rspingere l’opposizione presentata da un consorzio agricolo neozelandese.

I competitor della Shanghai Pengxin nella scalata alle aziende cedute erano riusciti ad ottenere nel mese di febbraio la sospensione dell’atto di vendita contestando la vendibilità stessa di aziende nazionali a imprese estere. Per ovviare ai cavilli oppostile, l’acquirente cinese aveva in men che non si dica aperto una filiale in Nuova Zelanda, riuscendo così ad ottenere il respingimento dell’opposizione.

Le aziende cedute occupano un’area complessiva di 8mila ettari e sono costate la cospicua cifra di 18 milioni di dollari neozelandesi (oltre 11 milioni di Euro). La Pengxin Shanghai è uno dei maggiori produttori di mais e soia, in Santa Cruz, Bolivia, e detiene vari allevamenti di pecore in Cina per un totale di 930 ettari di proprietà, nella provincia dello Shandong, nella Cina orientale.

È la prima acquisizione di una potenza straniera nel primo mercato lattiero-caseario del mondo, dominato da sempre dalla Fonterra Inc.

28 aprile 2012