Dai terreni confiscati alla camorra nasce la “mozzarella giusta”

20 marzo 2009 – “Le Terre di Don Peppe Diana”. È così che si chiamerà la prima cooperativa Libera Terra del casertano, che nascerà nei comuni di Castel Volturno (sette ettari) e Cancello Arnone (dodici ettari) da beni confiscati alla camorra e che prende il via col proposito di mantenere viva la figura del sacerdote “scomodo”, che venne ucciso quindici anni fa nella sagrestia della sua chiesa per mano del clan dei casalesi.

L’iter per costituzione della cooperativa è stato avviato ieri a Casal del Principe con la firma del protocollo di intesa, sostenuto da una fitta rete di istituzioni, associazioni ed enti: commissario straordinario del Governo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali, prefettura di Caserta, regione Campania, provincia di Caserta, Asl Ce 2, i comuni di Cancello ed Arnone e di Castel Volturno, le associazioni Libera e Comitato Don Peppe Diana e l’Agenzia Cooperare con Libera Terra.

La cooperativa produrrà la “mozzarella giusta” (nel senso di “nata dal riscatto di beni costruiti sul crimine, e dando lavoro a chi lavoro non ha, ma anche – c’è da giurarci, da una realtà esente da brucellosi, traffici di cagliate e latte surgelato, ndr), una mozzarella di bufala campana che oltre al gusto avrà lo straordinario valore aggiunto della legalità e sarà per di più biologica. Assieme alla mozzarella, verranno prodotti anche  ricotta e formaggi, sempre di bufala e anche essi bio, che saranno commercializzati con il marchio di Libera Terra che già produce e vende cereali, legumi, pasta, olio e vino da terreni confiscati alla mafia, alla sacra corona unita e alla ‘ndrangheta.

La cooperativa verrà costituita attraverso la pubblicazione di un avviso pubblico rivolto ai giovani del territorio, che verranno selezionati in base alla professionalità, alle esperienze maturate e alla necessaria moralità personale.

Da qui alla fine del 2009, periodo in cui è previsto l’inizio delle attività, sono previsti il presidio dei beni, attraverso il “Comitato Don Diana”, e l’adeguamento strutturale dei beni immobili e di tutto ciò che dovrà portare al buon funzionamento della “macchina produttiva”.

Su quei terreni, ex proprietà Zaza, si terranno campi scuola, campagne di volontariato, e verranno ospitati gruppi provenienti da tutta Italia al solo e unico scopo di condividere e far rivivere, assicurano i resposabili dell’associazione, “ciò che la camorra avrebbe voluto conservare per sé o veder ridotto ad un cumulo di pietre inutili”.

Aderire alla cooperativa “Le Terre di Don Peppe Diana – Libera Terra Campania” è possibile sin d’ora, senza alcuna formalità se non la sottoscrizione del documento di adesione, che si può trovare sul sito dell’associazione Libera, cliccando qui

La campagna di adesione alla cooperativa, a cui la nostra casa editrice partecipa, ha “l’obiettivo”, sottolineano i responsabili dell’associazione in un comunicato, “di dare forza, collaborazione, partecipazione, appoggio e promozione alla costituenda cooperativa, in qualità di soggetti economici, sociali, istituzionali, culturali ma anche singoli individui”.