
20 giugno 2008 – I lettori di QualeFormaggio sanno che dagli alpeggi provengono alcuni tra i migliori formaggi della tradizione casearia. Oggi molte cose sono cambiante anche in questa realtà, ma il lavoro sull’alpe è sempre duro. Nella maggior parte dei casi il latte è munto ancora a mano e trasformato sul posto in conformità a tecniche che hanno conservato molto della manualità tradizionale. È importante che il turista, il cittadino, l’operatore commerciale, il consumatore finale evoluto, entrino a contatto con questo mondo in modo non superficiale; che comprendano “toccando con mano” cosa comporti operare in condizioni realmente artigianali e quali enormi differenze corrano tra un formaggio industriale e quello prodotto con il latte di mucche e capre che si alimentano dell’erba dei pascoli.
Tutto ciò potrà essere “scoperto” assistendo alle fasi di lavorazione, partecipando alle visite guidate sugli alpeggi, incontrando gli alpeggiatori-casari, pranzando e cenando in alcuni casi con gli stessi pastori e casari. Tra i prodotti che si potranno “incontrare”, oltre al celebre Bitto della zona storica di produzione figureranno anche la maschèrpa o mascárpa (ricotta grassa con latte di capra), il formaggio lariano d’alpe grasso e semigrasso, i furmagit della Valle Intelvi (di pura capra e misti), lo scimudin dell’alta Valtellina, il zincarlin del Lago di Como (mascárpa pepata), il burro d’alpeggio ottenuto da panna di affioramento.
I partecipanti a queste iniziative, oltre a soddisfare alcune curiosità, avranno la possibilità di sviluppare relazioni anche non estemporanee con il mondo dell’alpeggio e degli alpeggiatori. Ciò nella prospettiva di diventare attori di un programma al tempo stesso gastronomico, turistico e culturale teso a premiare le produzioni “a dimensione di montagna” rispettose delle tradizioni e dell’ambiente.
La scoperta degli alpeggi e dei loro prodotti è comunque un’attività molto piacevole e gratificante. Si tratta di un mondo che – al di là di ogni retorica – conserva un fascino coinvolgente, non riducibile come si potrebbe banalmente pensare al richiamo della “fuga nella natura” o in una dimensione “arcaica”, ma legato ad una straordinaria ricchezza di storie, culture, elementi antropologici. Gli alpeggi, infatti, hanno una lunghissima storia nel corso della quale sono stati spesso una realtà tutt’altro che marginale e sono ricchi di tradizioni ancora vive, di tante testimonianze materiali ed immateriali.
Sugli alpeggi natura e cultura rappresentano dimensioni inscindibili, si fa conoscenza con gli animali (mucche, capre, pecore, cavalli… e quante razze diverse!), si cammina su prati punteggiati di fiori, si possono osservare gli animali selvatici. Rappresentano una tappa istruttiva e gustosa che consente di… proseguire per altri alpeggi, passi, cime, valli, laghetti alpini. I più avventurosi possono restare a dormire in alpeggio e scoprire quante sono le stelle. Basta un po’ di voglia di camminare e tutto questo è a portata di mano. Con l’aiuto di Giralpeggi lo è ancora di più.
Giralpeggi fa conoscere da vicino gli alpeggi e gli alpeggiatori della Valle Intelvi (in provincia di Como), delle Valli Lesina e del Bitto (nella bassa Valtellina orobica) e dell’Alta Valtellina, ma anche il più generale mondo dell’alpeggio in tutti i suoi svariati aspetti.
Sul sito www.giralpeggi.it si trovano indicazioni su come arrivare negli alpeggi, i contatti telefonici degli alpeggiatori, i prodotti che si possono acquistare, le segnalazioni dettagliate degli eventi e dei programmi di attività (anche quelli organizzati nel resto della Lombardia e di altre regioni). Si trovano anche tanti stimoli (materiali di lettura, schede) per saperne di più su questa realtà così importante per capire la montagna.
Giralpeggi Estate 2007 propone un fitto calendario di iniziative per tutti i gusti: facili escursioni guidate (giornaliere o con pernottamento) trekking per i più allenati, conferenze per approfondire gli aspetti culturali e naturalistici di questo mondo, attività ludico-didattiche per i ragazzi (gestite da ALDA, Associazione Lombarda per la Didattica in Agricoltura).