Roma Capitale vende il latte per ridurre i debiti delle sue fattorie

Vacche nella Tenuta di Castel di Guido – foto dal sito web IlPungolo.org©Vacche nella Tenuta di Castel di Guido – foto dal sito web IlPungolo.org©

Al centro di annose polemiche per lo stato in cui versano da anni, le aziende agricole pubbliche della capitale – Castel di Guido e Tenuta del Cavaliere – tornano alla ribalta della cronaca romana per le due aste destinate alla vendita del latte lì prodotto: quello ovino, andato invenduto – che verrà posto sul mercato con trattativa privata – e quello vaccino, aggiudicato all’incanto alla Centrale del Latte di Roma.

Alla base d’asta, fissata dal Comune in 580mila euro – per un milione di litri in un anno – ha risposto l’azienda del gruppo Parmalat, unica a rilanciare, con un’offerta di 600mila euro. L’iniziativa appare avere un carattere transitorio, al fine di consentire un parziale contenimento delle perdite che le due realtà continuano ad avere, da tempo immemorabile. Per il futuro, come già annunciato da Antonio Rosati, presidente (e già commissario) dell’Arsial, è in progetto una messa al bando dei terreni e degli immobili in essi presenti, a favore dell’occupazione giovanile, con la riconferma del ruolo dei tecnici agenzia a supporto di nuovi progetti e di una nuova imprenditoria, operazione su cui l’Arsial sta puntando molto nel suo progetto di risanamento e di rilancio.

Le due aziende continuano a versare in una seria situazione debitoria e i tentativi sin qui fatti per operarne un rilancio non hanno dato luogo ad esiti positivi. Dopo la vendita all’asta di quattrocento capi da reddito, avvenuta nel 2017, le due aziende agricole non sono ancora in grado di sopperire al foraggiamento dei capi in produzione, che secondo denunce di gruppi animalisti (leggi qui) non se la passerebbero bene, e questa vendita di latte appare più che altro come un palliativo, in attesa di un piano strategico di cui però non si vede ancora ombra.

Il rilancio delle due realtà agricole romane dopo anni di degrado e abbandono (leggi qui) è oltremodo auspicabile, per ridare alla città di Roma, sia uno sbocco occupazionale per i giovani tecnici dei locali istituti agrari sia una maggiore disponibilità di materie prime alimentari del proprio territorio. Una rinascita agricola dell’azienda di Castel di Guido rilancerebbe un territorio ricco di valori storici, archeologici, naturalistici e frenerebbe i fenomeni di degrado – dal saccheggio dei siti archeologici all’occupazione abusiva di immobili – sin qui registrati.

18 febbraio 2019

Per saperne di più:

Informazioni sul sito del Comune di Roma

Notizie dal blog Tenuta Castel di Guido

Sul risanamento dell’Arsial, dal sito della Regione Lazio

Articolo “Castel di Guido: un patrimonio da rivalutare”, dal sito web IlPungolo.org