Si è conclusa come mai avrebbe dovuto, la vicenda del latte alle aflatossine che aveva investito, già nel 2013, l’azienda Latterie Friulane: nessuna condanna nel processo di primo grado per l’uso di sostanze non conformi alla legge in alcune partite di latte lavorate dallo storico consorzio di Campoformido. Il Tribunale di Udine ha così deciso, martedì scorso 28 maggio, di procedere con l’assoluzione per una metà dei sei imputati, mentre per i restanti le accuse contestate sono bellamente cadute in prescrizione.
I fatti contestati sono stati oggetto d’inchiesta da parte dei Nas dei Carabinieri a partire dal 2014, con gli accertamenti che portarono ad appurare come alcune delle forniture di latte con livelli di aflatossina M1 sopra la soglia – anziché essere smaltite – venivano “tagliate” con latte nella norma, facendo così rientrare i valori entro i limiti di legge.
Nel 2017, con l’avvio dell’iter giudiziario, il Giudice dell’Udienza Preliminare alleggerì i capi di accusa, stralciando alcune imputazioni e, di fatto, scagionando alcuni degli imputati. In seguito, la Procura del capoluogo friulano aveva richiesto la condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione per tre dipendenti (per una lavorazione di 16.468 litri di latte sospetto) e a due anni e sei mesi e 500 euro di multa per tre allevatori accusati di aver venduto sostanze alimentari nocive, con l’imputazione di adulterazione di 5.500 litri di latte.
A scagionare i tre sarebbero state le controperizie addotte dalla difesa attraverso esami di laboratorio che avrebbero attestato l’assenza di aflatossine, ad eccezione di una partita di latte contaminato su cui l’evidenza dei fatti sarebbe – non si sa bene come – venuta meno.
Da martedì scorso l’Italia dei misteri ha un interrogativo in più, che verosimilmente mai verrà sciolto, in barba ai diritti dei consumatori e alla sanità pubblica. Gioiranno i pochi (si spera) allevatori intensivisti borderline che, di fronte all’impunità riservata a chi smercia aflatossine, d’ora in avanti agiranno coscienti del fatto che in un modo o nell’altro qualcuno è riuscito a farla franca prima di loro.
3 giugno 2019