Passo avanti sulle disposizioni attuative inerenti la produzione e la commercializzazione del Latte fieno (Heumilch), denominazione che dal marzo del 2016 gode della protezione di Specialità Tradizionale Garantita, riconosciuta dall’Unione Europea. A seguito del decreto di autorizzazione del Mipaaf n. 11576 dell’agosto scorso, l’Icea (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale) ha ottenuto l’autorizzazione a svolgere i controlli relativi al Latte fieno (Heumilch) Stg.
Cosa è il Latte Fieno STG
“La produzione del Latte Fieno”, narra con qualche fantasia di troppo il sito web dell’Icea, “risale al periodo medievale, quando nelle Prealpi e in Tirolo si produceva formaggio a pasta dura proprio con Latte Fieno”. Una presentazione che poteva essere avviata diversamente e anche meglio di quanto i comunicatori dell’ente di certificazione abbiano fatto, già che è assai verosimile che la metodologia di produzione da erba e fieno affondino le proprie radici ben più in profondità nella Storia dell’Uomo.
Con il Latte fieno Stg siamo davanti ad un prodotto dei nostri tempi, che reinterpreta onestamente una produzione tradizionale ad impronta fortemente naturale (il ruminante è erbivoro ed erba e fieno deve mangiare, ndr), a cui sono state applicate deroghe “moderniste” (un po’ di concentrati – cereali e leguminose – sono concessi, ndr) in ragione di due condizioni: la prima è che spesso la genetica a cui molte lattifere dei nostri giorni sono state “spinte” richiede un minimo di integrazione; la seconda è che il contadino è portato a produrre un po’ di meno – ma non pochissimo – per evitare di ritrovarsi con un prodotto fuori mercato per via di un prezzo mediamente eccessivo.
“In particolare”, continua il sito web di Icea, “il Latte Fieno proviene solo da animali allevati in aziende in cui non vengono somministrati alimenti fermentati, fieno umido o fermentato, rifiuti di giardino e della frutta, patate e urea. Ed è inoltre vietato l’impiego di animali e di mangimi “geneticamente modificati” (la genetica “specializzata” a cui ci riferivamo poco fa nulla ha a che vedere con la modificazione genetica, ndr). Ad esempio gli animali dovranno essere nutriti con erba, leguminose e specie erbacee fresche durante il periodo estivo, definito “periodo di foraggio fresco”, e con fieno nel periodo invernale. I foraggi grossolani devono rappresentare almeno il 75% della razione annuale del mangime a secco. I foraggi grossolani permessi sono: colza, granturco, segale da foraggio e barbabietole da foraggio, agglomerati di fieno, erba medica e granturco e altri foraggi simili”.
Come produrre e commercializzare Latte Fieno Stg
Oggi gli operatori che intendono produrre, trasformare, confezionare e commercializzare Latte Fieno STG devono rispettare e accettare il Regolamento (UE) 2016/304 della Commissione del 2 marzo 2016, al quale è allegato il Disciplinare di Produzione ed il Piano dei Controlli con i relativi allegati.
Qui di seguito il lettore può trovare i link per consultare una breve linea guida sul disciplinare, stilata da Icea, e la documentazione da compilare per l’adesione al sistema di controllo Latte Fieno Stg:
9 settembre 2019