Ancora una volta una notizia clamorosa, ha destato molto poco clamore rispetto a quello che avrebbe meritato di fare, in questa povera Italia che nel bel mezzo dell’estate ciclicamente si distrae dalla cosa pubblica come poche altre nazioni riescono a fare.
La notizia riguarda il mondo della politica, il governo centrale, ma soprattutto la vita di milioni di persone. Ancora una volta quello che appare come un vero e proprio colpo di mano di una parte politica (che era) al potere (la Lega Nord) toccherà le tasche di agricoltori e allevatori e delle loro famiglie, a seguito di una decisione presa dal ministro uscente Gian Marco Centinaio, mentre una metà degli italiani era intenta nelle agognate ferie e l’altra seguiva un po’ la crisi di governo e un po’ l’arrivo di Lukaku all’Inter.
Con il governo gialloverde ormai giunto alla frutta alla metà del mese scorso, l’ex ministro agricolo, in quota Lega Nord, ha così esercitato una facoltà che in linea teorica gli competeva ma che nella prospettiva di un rimpasto di governo o di elezioni anticipate non avrebbe secondo alcuni dovuto – secondo altri potuto – compiere, vale a dire indicare il nuovo direttore di Agea (qui il comunicato stampa ministeriale del 14 agosto) in Andrea Comacchio, dirigente del Mipaaft nominato dalla Lega Nord, per anni fedele collaboratore di Luca Zaia, dirigente in Regione Veneto.
Quello che all’apparenza poteva sembrare il normale avvicendamento alla direzione di un ente governativo strategico – l’Agenzia per l’Erogazione dei contributi in Agricoltura – per cui oltre a Comacchio erano in lizza da tempo altre due candidati, è stato annunciato alla vigilia di Ferragosto, con Matteo Salvini che si apprestava a lanciare strali nei confronti di 5 Stelle e PD, accusandoli di mirare (il bue che dice cornuto all’asino, ndr) alla spartizione delle poltrone.
Al momento però, con l’avvicinarsi della fatidica data in cui il nuovo direttore di Agea dovrebbe insediarsi – sabato 14 settembre prossimo – le prospettive che questo accada appaiono incerte, a seguito di varie istanze pendenti sulla liceità dell’insediamento di Comacchio in Agea: dalle interrogazioni parlamentari (qui è contenuta quella del senatore Saverio De Bonis del Gruppo misto al Senato) alle pressioni e alle polemiche giunte da molti appartenenti all’allora opposizione, a cui si è aggiunto, ai primi giorni di settembre – finalmente – il ricorso che il direttore uscente di Agea Gabriele Papa Pagliardini ha presentato al TAR del Lazio. Di questo e di altro riferisce l’agenzia stampa Agricolae in un dettagliato articolo pubblicato venerdì scorso 5 settembre, a cui la suddetta istanza di Papa Pagliardini è allegata.
9 settembre 2019