Agnello di Sardegna Igp: il consorzio raccoglie i frutti dell’impegno profuso

Agnelli e pecore di razza Sarda – foto Marcello Mundula© – Creative Commons License

Se il mercato del latte ovino sardo non riesce a trovare una soluzione alle problematiche che lo assillano da tempo, con un prezzo alla stalla che non soddisfa le aspettative dei produttori, quello delle carni di agnello sembra mostrare segnali di ripresa. A comunicarlo, mercoledì scorso 5 dicembre, è stato il Consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna Igp, fornendo i dati registrati nel mese di novembre che, come è noto, vivono le dinamiche legate alle festività natalizie.

Rispetto allo stesso mese dello scorso anno, il prezzo del prodotto ha toccato i 4,50€ al chilogrammo, contro i 3,88€ del 2018, facendo registrare un +16%. In crescita anche il numero degli agnelli lavorati, che nel mese di novembre hanno sfiorato i 60mila, con una crescita del 10% rispetto al 2018. Il 75% di essi sono stati commercializzati come Agnello di Sardegna Igp (+5% rispetto al 2018). Il 50% circa sarà destinato all’esportazione.

Questi dati sono anche e soprattutto il frutto del lavoro svolto in questi anni dal consorzio e dall’ente di controllo Ifcq sul fronte della valorizzazione e della tutela delle carni locali Igp, che vivono sia la concorrenza dei prodotti importati che il fenomeno della contraffazione.

«Finalmente», sottolinea il presidente del consorzio Battista Coalbu, «il mercato premia il lavoro e la strategia che stiamo attuando come consorzio, a tutela del consumatore e del pastore sia con la vigilanza che con la promozione di iniziative locali e con la presenza alle principali fiere internazionali». «Il consumatore», aggiunge Coalbu, «sta privilegiando l’acquisto di prodotti a marchio e nazionali perché da una parte sta recependo la campagna sulla qualità della carne di agnello sardo, nutrito con il solo latte delle madri allevate al pascolo semi brado, e da un’altra privilegia il prodotto a marchio che tutela e garantisce l’origine del prodotto».

Dal canto suo il direttore dello stesso ente di tutela, Alessandro Mazzette, coglie l‘occasione per lanciare «un appello ai consumatori affinché facciano cadere le loro scelte sull’Agnello di Sardegna Igp». Per fare questo «è necessario prestare attenzione all’etichetta: nell’agnello intero deve essere presente il doppio bollino: quello verde in cui è raffigurato l’agnello stilizzato e il tondo giallo-blu che connota l’Indicazione Geografica Protetta”. Attenzione poi alle confezioni di porzionato: in esse, conclude Mazzette «dev’essere riportata in etichetta la dicitura “Agnello di Sardegna Igp”».

9 dicembre 2019