
Dopo Veneto, Lombardia e Piemonte, anche la Puglia autorizza i detentori di siero e dei sottoprodotti a base di latte allo smaltimento presso gli impianti a biogas della Regione, in nome dell’emergenza da Covid-19.
A decretare l’ammissibilità dell’operazione è giunta nei giorni scorsi la legge regionale n. 13 (Legge Regionale Puglia 15 maggio 2020, n. 13 – “Emergenza sanitaria causata dalla Covid-19 – Misure per favorire il conferimento del siero e dei sottoprodotti a base di latte agli impianti di produzione di biogas”), che “adotta alcune misure straordinarie di sostegno alle attività produttive del settore lattiero-caseario, a causa della situazione di oggettiva difficoltà in cui esso versa, a seguito dell’emergenza sanitaria in corso”.
La concessione, valida sino al 30 settembre 2020, stabilisce che detti impianti debbano essere di tipo “con nesso agricolo già autorizzati alla fermentazione o cofermentazione anaerobica ai sensi del Dlgs 387/2003, in deroga alla composizione delle matrici in ingresso ai medesimi impianti contenuta nelle singole autorizzazioni”.
Ma l’avvio delle operazioni non sarà immediato, dal momento che “i gestori di tali impianti debbono preventivamente formulare presso l’autorità sanitaria competente una richiesta straordinaria di riconoscimento, condizionato ai sensi del regolamento europeo n. 1069/2009 sui sottoprodotti animali”, secondo modalità che verranno definite prossimamente con apposito provvedimento della Giunta Regionale. [continua dopo la pubblicità]
![]() |
Ancora un’occasione persa per dare al siero una prospettiva di riutilizzo nobile e virtuoso, come sarebbe stato lecito attendersi da una regione che – nel gennaio del 2019 – aveva visto l’annuncio da parte dell’Enea e dell’università di Bari della possibilità di trasformare il siero in bio-plastica. Ancora una volta l’Italia si dimostra un Paese in cui la mano destra non sa cosa faccia la sinistra.
25 maggio 2020