Una nuova interrogazione parlamentare è stata presentata giovedì scorso 28 maggio alla ministra delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Teresa Bellanova, per chiarimenti sulla cosiddetta “guerra del latte”. L’iniziativa è stata presa da tre deputati in forza al Partito Democratico: il sardo Andrea Frailis, l’emiliana Antonella Incerti e la toscana Susanna Cenni.
“A poco più di dodici mesi (dall’inizio delle rivendicazioni, accompagnate dai clamorosi sversamenti di latte nelle piazze, ndr)”, sottolineano i tre, “i problemi di fondo sono gli stessi e i lavoratori delle campagne sarde continuano a soffrire” e “a più di un anno di distanza dalla tregua, i pastori si ritrovano con un accordo sul prezzo del latte non rispettato e, oltre al danno la beffa: un migliaio di loro sono alle prese con le denunce per effetto del cosiddetto Decreto Sicurezza dell’ex ministro Salvini”.
“Bisognerebbe immaginare”, proseguono Frailis, Incerti e Cenni, “una riforma complessiva della filiera, per superare le soluzioni-tampone e restituire protagonismo ai pastori, senza i quali nulla funzionerebbe, ma che vivono una condizione di debolezza economica e di ricattabilità. Chiediamo quindi alla Ministra quali misure intende adottare al fine di permettere un percorso di emancipazione per la questione pastorale, attraverso un programma di rivendicazioni e azioni che guardi dalla mungitura alla commercializzazione, fino ai risvolti positivi che ha la pastorizia, in termini ecologici, sociali ed economici”.
Nel frattempo, tra le misure straordinarie annunciate dalla Regione Sardegna, si registra un impegno di acquisto di formaggi sardi Dop da destinare agli indigenti, per un ammontare di 5 milioni di Euro. A ufficializzarlo è stato l’assessore al Bilancio, Giuseppe Fasolino, nell’ultima seduta della Commissione per le Attività Produttive del Consiglio Regionale.
Sull’operazione si sono registrati i commenti dei presidenti del Consorzio di Tutela del Pecorino sardo, Antonello Argiolas, e di quello del Consorzio di Tutela del Fiore sardo, Antonio Maria Sedda. Entrambi hanno accolto con favore la decisione della Regione di procedere all’acquisto di formaggio dalle aziende sarde. [continua dopo la pubblicità]
«Non si tratterebbe di smaltire le eccedenze», ha precisato Argiolas, «ma di una produzione ad hoc destinata agli indigenti. Se lo si vuole fare per il 2020 occorre agire da subito, in quanto la campagna della raccolta del latte ovicaprino terminerà a fine luglio”.
Da parte sua, Piero Maieli, presidente della Commissione per le Attività Produttive del Consiglio Regionale, ha precisato che «si tratta solo di un primo step: ci sono la volontà di aiutare i poveri e le aziende di trasformazione del latte, che si trovano in difficoltà. Nei prossimi giorni sentiremo anche i caseifici che non aderiscono ai consorzi di tutela dei marchi Dop, e – na volta definito il quadro – prenderemo la decisione più giusta».
1 giugno 2020