Alvignano: sequestro in un caseificio per grave inquinamento ambientale

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Occhi sempre ben aperti sul mondo della mozzarella di bufala, da parte di Carabinieri e Procura di Santa Maria Capua Vetere, guidata da Maria Antonietta Troncone. Lunedì 30 novembre scorso, una pattuglia degli agenti forestali ha sottoposto a sequestro, su ordine del Gip del tribunale casertano, la condotta di scarico del Caseificio Ponticorvo, un impianto industriale sito nel comune di Alvignano.

Da tempo, a seguito di vari accertamenti operati su un immissario del fiume Volturno, il Rio Tella, nel territorio di Alvignano, erano state registrate gravi anomalie del corso d’acqua, che a seguito di ripetuti sopralluoghi era risultato assumere una colorazione biancastra, emanando al contempo sentori descritti come “nauseabondi”. 

Dopo le prime verifiche, era stata effettuata una prova idraulica con fluoresceina, che aveva portato ad individuare nel caseificio la probabile fonte di inquinamento; successivi esami del contenuto delle acque, effettuate dall’Arpac, avevano prodotto il necessario riscontro analitico, confermando la natura delle sostanze inquinanti pienamente compatibili con la composizione dei reflui di caseificio: grassi e proteine animali, e un’alta carica batterica, prevalentemente dovuta ad escherichia coli.

Dal successivo accertamento ispettivo dei militari è emerso che i reflui derivanti dall’attività produttiva del caseificio sarebbero stati scaricati direttamente nel corso d’acqua, senza passare attraverso il depuratore dello stabilimento, impianto la cui autorizzazione sarebbe tra l’altro scaduta da diversi mesi.

Relativamente al sequestro, si apprende che “l’adozione di detto provvedimento si e resa necessaria in quanto M.P. (il titolare dell’azienda) è gravemente indiziato di aver dato luogo alla attivazione e mantenimento in funzione di uno scarico di acque reflue industriali in assenza di autorizzazione, non attivando la pompa di sollevamento presente nella vasca di raccolta delle acque reflue industriali provenienti dagli impianti di lavorazione dei prodotti caseari, per cui i reflui, attraverso un by-pass costituito dallo sfioratore di piena della vasca di raccolta, vengono immessi direttamente nel limitrofo corso idrico Rio Tella, senza alcun trattamento di depurazione, cagionando una compromissione ed un deterioramento significativo e misurabile delle acque fluenti del Rio Tella, immissario del Fiume Volturno”.

Il titolare del caseificio, 57 anni, è ora indagato per il reato di inquinamento ambientale (art. 452 bis del Codice Penale), oltre al reato di immissione di acque reflue, provenienti dalle lavorazioni casearie direttamente nel corso d’acqua Rio Tella, senza preventiva depurazione, con scarico senza autorizzazione. La Procura comunica che, “al fine di impedire il protrarsi delle suddette condotte illecite ha richiesto l’adozione dell’odierno  sequestro preventivo della condotta di scarico attraverso la quale i reflui derivanti dall’attività produttiva della società Caseificio Ponticorvo Srl venivano sversati direttamente nel Rio Tella”.

7 dicembre 2020