Il 30 dicembre scorso la Regione Lombardia ha approvato su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi, i criteri e le modalità di attuazione del trasferimento di 36 malghe e alpeggi (l’elenco è in calce all’articolo, ndr) facenti parte del patrimonio regionale al patrimonio degli enti locali.
Come ha precisato Rolfi, l’operazione è tesa a “coinvolgere comuni, province e comunità montane nella gestione di queste strutture e valorizzarle ulteriormente anche in ottica di sviluppo di tutta l’agricoltura di montagna. Il trasferimento di competenze verrà fatto sulla base di progetti di valorizzazione dei beni nonché secondo criteri di territorialità, sussidiarietà, adeguatezza e capacità finanziaria». «Proseguiamo», ha aggiunto l’assessore all’agricoltura, «il percorso intrapreso due anni fa nell’ottica di assegnare le malghe alla gente di montagna, favorendo l’aspetto territoriale e locale dei progetti».
A seguito del trasferimento del bene, ogni singolo ente locale coinvolto disporrà di esso nell’interesse della collettività lombarda e sarà tenuto a favorirne la massima valorizzazione funzionale. I trasferimento saranno subordinati alla verifica e alla valutazione dei progetto di valorizzazione presentati, la concessione dei beni avrà durata quinquennale e comporterà per l’ente locale concessionario l’obbligo di mantenere la destinazione d’uso e di attuare il progetto di valorizzazione proposto. In caso di valutazione positiva da parte della Regione Lombardia, potrà essere approvato, in una seconda fase, il trasferimento del bene a titolo gratuito al patrimonio indisponibile dell’Ente locale.
«Vogliamo legare di più», ha precisato Rolfi, «la gestione di questi beni ambientali, culturali ed economici agli agricoltori, responsabilizzando e valorizzando il ruolo delle comunità locali. Si tratta di presidi che sorgono in luoghi difficili da raggiungere, se ben gestiti, seguendo cioè le linee-guida redatte dalla Regione, essi potranno portare alla valorizzazione ottimale del lavoro degli agricoltori».
«Concretamente», ha concluso l’assessore, «penso alla promozione della multifunzionalità, alla vendita diretta in malga, al collegamento con i percorsi ciclo-turistici e alla promozione del turismo eno-gastronomico, grazie ai prodotti lattiero-caseari delle nostre montagne».
11 gennaio 2021
Elenco malghe e alpeggi di proprietà di Regione Lombardia interessati dal provvedimento (ordinati per provincia, con nome della malga e località)
Bergamo
Azzaredo a Mezzoldo
Costa del Palio a Morterone e Brumano LC/BG
Foppabona a Introbio e Valtorta LC/BG
Brescia
Campei de sima a Toscolano Maderno
Campiglio di fondo a Toscolano Maderno
Campolungo a Bienno
Casinetto – Poffe a Bovegno
Cigoleto -Stabil solato a Bovegno
Covalo a Ono S. Pietro
Dos Boscà a Valvestino
Faisecco a Bienno
Glisuner a Angolo Terme
Padone a Angolo Terme
Prato della noce a Vobarno
Rosellino Val di Frà a Esine
Rosello a Esine
Scandolaro a Esine
Stabil Fiorito a Bovegno
Vaia a Bagolino
Val Gabbia a Berzo inferiore
Valle delle Cerese a Tremosine
Valle dell’Orso a Gianico
Vesta di Cima a Gargnano
Como
Bedolo a Schignano
Gotta a Peglio Intelvi
Monte Rai a Canzo
Nava-Comana a Schignano
Piotti Terz’Alpe a Canzo
Sondrio
Boron a Valdidentro SO
Capello a Delebio
Culino a Rasura
Dosso Cavallo a Bema
Legnone a Delebio
Luserna a Delebio
Pioda Remoluzza Cameraccio a Val Masino
Zocca a Val Masino