Tra le ultime attività espletate in campo agricolo nel 2020 dalla Giunta Regionale del Lazio, brilla lo stanziamento di 180mila euro a favore dell’Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio), destinati alla realizzazione di due iniziative progettuali: una dedicata alla “Rete dei tratturi regionali della transumanza”, l’altra alla “Cultura del cibo, benessere e cucina naturale”.
Si tratta, ha sottolineato il vicepresidente dell’ente, Daniele Leodori, di «una delibera che conferma l’impegno della nostra giunta per promuovere e valorizzare la cultura del cibo sotto un duplice punto di vista: da un lato in chiave di recupero e valorizzazione di tradizioni locali come la transumanza, dall’altro in prospettiva futura, nel proporre un modello di vita, sostenibile e salutare con il consumo di prodotti agricoli e agroalimentari del Lazio, tracciabili e di qualità».
Lo ha ribadito poi l’assessore all’agricoltura, Enrica Onorati, che ha parlato di «un’iniziativa importante per valorizzare la transumanza, riconosciuta nel 2019 dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità», ma anche per «promuovere un modello alimentare basato sui prodotti di qualità e biologici, provenienti dalle filiere corte agroalimentari laziali. Prodotti caratterizzati e tracciati in base alle caratteristiche nutrizionali e funzionali», la cui promozione permette di offrire un sostegno ad alcune delle imprese agricole e agroalimentari presenti sul territorio.
Con questa iniziativa, ha proseguito Onorati, «vogliamo valorizzare, nel lavoro congiunto con Arsial, la tradizione laziale della transumanza, attraverso un monitoraggio e una sistematizzazione, anche cartografica, della Rete dei tratturi regionali, e promuovere la Cultura della corretta alimentazione, unita al benessere psicofisico dell’individuo, proponendo un modello di regime dietetico “regionale”, che – fondandosi sui principi della dieta mediterranea – possa giungere alla definizione di una “piramide alimentare della regione Lazio».
«Come diceva l’antropologo Lévi-Strauss», ha concluso l’assessore: «”un cibo buono da mangiare è necessario che sia buono anche da pensare”. Sicuramente i nostri prodotti agricoli e agroalimentari portano in sé grandi valori, non solo dal punto di vista nutrizionale».
11 gennaio 2021