A circa un mese dalle elezioni che decreteranno il nome del prossimo presidente del Consorzio di Tutela del Parmigiano Reggiano, ovvero la conferma di quello attualmente in carica, le voci di una fronda reggiana anti-Bertinelli (Nicola, da quattro anni presidente, ndr), pur confermate, perdono il vigore che avevano assunto nel dicembre scorso.
Sembrerebbe infatti sfumata la candidatura dell’ex assessore regionale all’agricoltura Simona Castelli, sin qui ventilata sul fronte delle Coop reggiane. La più agguerrita componente anti-Bertinelli sarebbe ora alla ricerca di un nome che accontenti entrambe le anime – un tempo avremmo scritto “quella bianca e quella rossa”, vale a dire Legacoop e Confcooperative – di un “movimento” che appare meno coeso di quanto ottimisticamente si potesse credere.
Il tempo però stringe, già che le assemblee delle sezioni provinciali per i rinnovi degli organi di governo del consorzio si terranno la prossima settimana, preceduti a patire da oggi dagli incontri informativi su piattaforma Zoom. I numeri non sembrano giocare a favore dei reggiani, per due principali motivi: da un lato i buoni risultati economici portati nell’ultimo quadriennio, dall’altro i più che cordiali rapporti esistenti tra le altre componenti, in primo luogo quelle parmense, mantovana e modenese, orientate per la riconferma dell’attuale presidente.
Nel 2017 gli equilibri elettivi furono i seguenti: Bologna contava appena un consigliere (un voto), Mantova 3, Modena 5, Parma 10 e Reggio Emilia 9. Appare quindi assai difficile che in questo breve lasso di tempo possa accadere qualcosa che ostacoli la conferma dell’attuale numero uno del consorzio per un altro mandato.
15 marzo 2021