Stop al biogas: i cittadini di Reggio Emilia dicono “no” alla mega-centrale

Una manifestazione del Coordinamento Provinciale Comitati Ambiente e Salute di Reggio Emilia contro la mega-centrale a biogas in località Gavassa

Dopo anni di installazioni selvagge, asservite alle logiche della zootecnia intensiva, alle mega-produzioni di reflui zootecnici altamente impattanti, la gente inizia a svegliarsi, opponendosi alla realizzazione delle centrali a biogas. Accade a Reggio Emilia, dove il locale Coordinamento Provinciale Comitati Ambiente e Salute si dimostra finalmente determinato a impedire la realizzazione dell’ennesimo impianto-monstre, previsto in località Gavassa, in prossimità della periferia nord-est del capoluogo reggiano.

Le cittadine e i cittadini aderenti al Coordinamento rivendicano da tempo il sacrosanto diritto di tutelare l’ambiente in cui vivono, la propria salute, il futuro dei propri figli. Da mesi chiedono di evitare la costruzione di un megaimpianto da rifiuto organico che definiscono:

  • obsoleto;
  • sproporzionato ai bisogni effettivi dei territori;
  • sovradimensionato (“parliamo”, spiegano, “di una struttura gigantesca con ciminiere alte 30 metri, che dovrebbe raccogliere 167mila tonnellate all’anno di rifiuti e che sorgerebbe in aperta campagna”);
  • rischioso per l’ambiente e la salute
  • inquinante per l’aria, l’acqua, i terreni;
  • una fonte energetica non scientificamente collocabile tra le rinnovabili ed ecosostenibili;
  • l’ennesimo inutile consumo di suolo ai danni di terra vergine, in mezzo a campi agricoli coltivati (“e parliamo di cementificare 170mila metri quadri di suolo!”).
Ci sono anche molti agricoltori nelle proteste contro il biogas a Reggio Emilia

Verso l’appello al Consiglio di Stato
In un appello lanciato sul web, il Coordinamento ha spiegato efficacemente la situazione e il senso della propria azione: “Abbiamo cercato ripetutamente ed in maniera costruttiva il dialogo e il confronto con le istituzioni locali; purtroppo senza successo. Ora il modo più efficace per impedire la costruzione di questa centrale è la via legale, prima con un ricorso al Tar dell’Emilia-Romagna e ora con l’appello al Consiglio di Stato”.

Ed è proprio per portare il suo appello sino al massimo livello di giudizio amministrativo, che il 30 aprile il Coordinamento ha lanciato una campagna di crowdfunding – intitolata “Questa Megacentrale è una ca..ta pazzesca” – che in due settimane ha già raccolto 4mila dei 7mila euro necessari per “pagare le spese legali e avere in mano l’ultima possibilità di bloccare la costruzione della megacentrale” (più in basso il video-appello per la raccolta fondi). L’obiettivo è vicino: la scadenza dell’iniziativa è fissata per il 9 giugno, quindi anche questo ultimo passo verrà compiuto, per tutelare – una volta tanto – i diritti della gente.

Un’affissione stradale di comitati reggiani contro il biogas

Una mega-centrale nella culla del Parmigiano Reggiano
A ribadire la necessità di una ferma risposta a questo progetto giungono le parole con cui la raccolta fondi è stata lanciata: ”Questa mega centrale sorgerà nella culla di produzione del Parmigiano Reggiano, accanto a vigneti, latterie, stalle, aziende agricole, eccellenze agroalimentari e circondata da scuole e abitazioni, nel cuore di un paesaggio, quello emiliano, purtroppo già tristemente “famoso” per i picchi di inquinamento che tutti conosciamo e che non è certo il caso di colpire ulteriormente: se dovessimo fallire, sono previsti qualcosa come 280 passaggi di mezzi pesanti ogni giorno, nei comuni adiacenti alla struttura!”

“Riuscite a immaginare”, prosegue l’appello, “cosa possa significare una cosa del genere, in termini di aria, rumore, traffico, polveri sottili, agenti inquinanti, ecc.? Noi tutto ciò non possiamo permetterlo!”

Un sogno possibile
“Quello di battere la logica del denaro e dello sfruttamento con quella del buon senso, della solidarietà, del rispetto”, spiegano le cittadine e i cittadini reggiani aderenti a questi comitati, “è il nostro sogno. Vogliamo riportare il valore dell’impegno personale al primo posto, contro la delega, contro la logica del “non è compito mio” e del “non è affar mio”. Vogliamo rimettere al centro la persona, la salute e il futuro”.

“È un sogno importante il nostro, è vero: ma sognare in grande è un atto dovuto, quando c’è di mezzo la salute. Cominciamo con l’impedire la realizzazione di questo impianto, diamo un segno forte e chiaro a chi pensa che il cittadino sia passivo, inutile e sacrificabile”.

Con queste parole la raccolta fondi è stata lanciata. Per tutti gli abitanti di Reggio Emilia, per chi crede nella democrazia e nelle scelte operate dal basso, per chi vuole un mondo migliore. Anche 5€ saranno utili per riuscirci. Grazie in anticipo dal Coordinamento Provinciale Comitati Ambiente e Salute di ReggioEmilia.

17 maggio 2021