Dalla fine dello scorso mese di maggio l’Icqrf (Ispettorato Centrale Qualità e Repressione Frodi) è entrato ufficialmente a far parte delle forze di polizia impegnate nell’ambito del complesso e annoso fenomeno criminoso della “Terra dei Fuochi”. A darne notizia martedì scorso 1º giugno – attraverso un comunicato stampa – è stato il Mipaaf, di cui il suddetto ispettorato è organo di controllo tecnico.
In un’attività dalle molteplici sfaccettature, l’Icqrf è incaricato di controllare la tracciabilità e la qualità dei prodotti agroalimentari: una mansione cruciale nel contrasto agli illeciti di carattere ambientale, e in particolare nelle combustioni selvagge di rifiuti (spesso pneumatici dismessi) che da almeno trent’anni si ripetono nelle province di Napoli e Caserta, ricadendo pesantemente in maniera diretta e indiretta sulla tossicità dei prodotti agroalimentari e sull’alimentazione animale. Le attività – alcune effettuate nei giorni scorsi – sono coordinate dalle Prefetture delle due province attraverso la cabina di regia denominata per l’appunto “Terra dei fuochi”.
“La programmazione degli interventi, a cui partecipano congiuntamente Questure, Esercito Italiano, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Polizia Municipale, Asl e Icqrf”, spiega la nota ministeriale, “è curata dall’Incaricato del Ministero dell’Interno per il contrasto del fenomeno dei roghi nella regione Campania e disposta dai due Prefetti di Napoli e Caserta nell’ambito dei rispettivi poteri di coordinamento delle Forze di Polizia”.
In recenti azioni investigative, le squadre dell’ispettorato hanno svolto un’operazione di controllo nella filiera lattiero-casearia definita di carattere “straordinario”, che potrebbe presto rientrare – com’è auspicabile che sia – nelle azioni routinarie.
Al momento sono stati controllati cinque caseifici di Calvizzano, Giugliano in Campania, San Tammaro e Santa Maria Capua Vetere, un allevamento di bufale e un punto vendita aziendale. Nel corso delle verifiche sono stati prelevati campioni di mangimi, mozzarelle e caciocavallo di latte di bufala che saranno analizzati per verificare la rispondenza ai requisiti di legge. Tra gli illeciti emersi è stata registrata la consuetudine di vendere mozzarelle non confezionate; a tale proposito il ministero sottolinea che il ripetersi di tale illecito porterà all’elevazione delle previste sanzioni amministrative.
La nota stampa ministeriale sottolinea inoltre che queste recenti azioni hanno portato i primi risultati: dai sequestri alle denunce, alle sanzioni.
Nell’intervenire a tale proposito, il ministro Stefano Patuanelli ha sottolineato la positività di queste iniziative ribadendo che «i controlli e le analisi di laboratorio sono fondamentali per verificare la correttezza della filiera produttiva e tutelare il consumatore sulla qualità dei prodotti agroalimentari». «Per il sostegno al settore primario», ha concluso il ministro, «sono necessari sia gli incentivi sia la repressione di tutte quelle frodi che inficiano la elevata qualità della nostra filiera agroalimentare».
7 giugno 2021