La Regione Liguria si dota di nuovi strumenti di valorizzazione, promozione e vendita delle carni, dei latti e dei prodotti derivati ottenuti da tre delle razze – una bovina e due ovine – tra le più diffuse sul proprio territorio: rispettivamente la Piemontese, la Brigasca e la Langarola, più comunemente denominata pecora delle Langhe. Tre razze “di confine” (due di origine piemontese, una legata ai territori alpini e prealpini italo-francesi) ormai ben radicate nel mondo allevatoriale ligure.
Il progetto di filiera a cui questi strumenti sono fortemente legati prende il nome di E.fFI.CA.CE ed è stato finanziato dall’amministrazione regionale nell’ambito della misura 16.4 del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020. Una misura che ha come obiettivo quello di creare una nuova filiera corta a “chilometro zero” per la commercializzazione e la valorizzazione della carne bovina di Piemontese, certificata dal consorzio di tutela e in particolare da esemplari fassoni, allevati nell’entroterra savonese.
Al lavoro tradizionale di macelleria (quattro i punti vendita coinvolti, nei comuni di Carcare, Dego, Millesimo e Piana Crixia) si affianca una linea di produzione di tagli confezionati – sottovuoto e pronti all’uso – che verranno indirizzati ai supermercati, agli operatori della ristorazione, ad una fattoria didattica e al consumatore finale, attraverso la vendita diretta.
Si tratta di “un modo innovativo”, spiegano gli artefici del progetto, “per valorizzare la carne bovina di Razza Piemontese prodotta da allevamenti locali”. Una carne che oggi è acquistabile “telefonicamente” (spesa minima 30€, consegna nella provincia di Savona) ma che “in futuro”, assicurano i soggetti coinvolti, “potrà essere ordinata direttamente sul sito web, tramite il servizio di e-commerce”, che permetterà agli allevatori di portare i propri prodotti oltre i confini locali.
Il progetto, realizzato dal gruppo di cooperazione costituito sotto forma di associazione temporanea di scopo dal capofila ELFo (Ente Ligure di Formazione) e da Cab (Cooperativa Allevatori Bestiame, con cinquanta allevamenti coinvolti), tende alla valorizzazione della biodiversità, attraverso la tutela delle razze autoctone presenti nell’entroterra ligure e delle produzioni tipiche ad esse collegate.
L’impianto di macellazione, situato nel comune di Piana Crixia, è dal 1993 un fondamentale presidio territoriale per tutti gli allevamenti della zona. Per quanto concerne la produzione lattiero-casearia, invece, l’allevamento ovicaprino e il caseificio coinvolti sono quelli del Centro Arieti Casirati, con oltre cinque ettari di pascolo collinare, nel comune di Cairo Montenotte.
Tra i derivati del latte è ricca la proposta, che include yogurt, ricotte, giuncate, bruss, formaggetta savonese, robiole semistagionate, a cui vengono affiancati vari prodotti di capra che però – purtroppo – derivano da latte di razza alloctona Saanen.
“La biodiversità”, è sottolineato nella presentazione del progetto “è una ricchezza e gli allevatori liguri, con le loro tradizioni secolari, ne sono i custodi. I bovini di razza Piemontese, la pecora delle Langhe e la pecora Brigasca danno vita a prodotti tipici di altissima qualità e a chilometro zero. Il progetto E.fFI.CA.CE sostiene gli allevatori e le filiere di prodotto”.
6 settembre 2021