Basilicata: terza commissione al lavoro per valorizzare pastorizia e limitare emissioni petrolifere

Pastori lucani in transumanza
foto ARA Basilicata©

La Terza Commissione del Consiglio Regionale della Basilicata – Attività produttive, Ambiente, Territorio – ha avviato mercoledì scorso, 15 settembre, l’esame del disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale sulle “Norme di disciplina, tutela e valorizzazione della pastorizia e della transumanza presidii del territorio lucano”.

Con questa misura la Regione Basilicata dimostra di voler riconoscere e tutelare la pastorizia e l’allevamento estensivo, praticati allo stato brado e semibrado nonché le attività transumanti, come patrimoni regionali.

Pastore custode del territorio
Più in particolare, l’ente amministrativo regionale intende riconoscere il ruolo del pastore come custode del territorio, figura già esistente nel contesto socio-economico rurale, conferendo ad esso – ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile – l’inquadramento giuridico di chi – imprenditore agricolo singolo o associato – eserciti attività agricola e allevamento estensivo, brado, semibrado e/o transumante.

Una volta riconosciuto e rafforzato tale ruolo sociale, la Regione Basilicata potrà provvedere a sostenere tali figure attraverso le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili.

Dette attività, nel loro complesso, costituiscono una rete sociale che è presìdio permanente e insostituibile in larga parte del territorio regionale – nelle aree naturali protette, sulla montagna, nelle aree interne e svantaggiate – svolgendo una funzione strategica per la tutela dell’ambiente, del paesaggio e delle produzioni agroalimentari.

Una proposta di legge per limitare le emissioni dei giacimenti petroliferi
Oltre ad esaminare il suddetto disegno di legge, la stessa commissione ha avviato l’esame della proposta di legge presentata dal consigliere Giovanni Perrino del Movimento 5 Stelle sull’“Introduzione di limiti emissivi di idrocarburi non metanici (NMHC) e idrogeno solforato (H2S)”.

Nell’illustrare la proposta, la vice presidente della commissione, Carmela Carlucci, anch’essa del M5S, ha sottolineato che «il principale obiettivo è quello della tutela della salute delle popolazioni lucane più direttamente esposte alle emissioni rivenienti dalle estrazioni petrolifere».

«Questa proposta di legge», ha aggiunto Carlucci, «punta a colmare un vuoto normativo creatosi in materia di limiti emissivi relativi, rispettivamente all’H2S, o idrogeno solforato, e agli idrocarburi non metano o non metanici».

Una volta stabiliti, i limiti delle emissioni verranno applicati a tutto il territorio dei 40 comuni interessati dalla presenza o vicinanza di giacimenti petroliferi, vale a dire: Abriola, Accettura, Aliano, Annento, Anzi, Brienza, Brindisi di Montagna, Calciano, Calvello, Castelmezzano, Castelsaraceno, Cirigliano, Corleto Perticara, Ferrandina, Gallicchio, Gorgoglione, Grumento Nova, Guardia Perticara, Laurenzana, Marsiconuovo, Marsicovetere, Missanello, Moliterno, Montemurro, Paterno di Lucania, Pietrapertosa, Pisticci, Policoro, Roccanova, San Chirico Raparo, San Martino d’Agri, Sant’Arcangelo, Sarconi, Sasso di Castalda, Satriano, Scanzano, Spinoso, Stigliano, Tramutola e Viggiano.

20 settembre 2021