Nuova vita alla lana di Sicilia: la Regione dice sì al distretto produttivo

Lana sucida
foto Pixabay©

Con la conclusione dell’iter di riconoscimento da parte della Regione Siciliana – avvenuto nei giorni scorsi con la firma del decreto da parte dell’assessore alle Attività Produttive Mimmo Turano, il Distretto Produttivo Laniero Siciliano è finalmente operativo.

Il distretto, che ha sede a Cammarata, in provincia di Agrigento, nel cuore dei Monti Sicani, nasce per dare supporto agli allevatori di ovini dell’isola, che – con poco più di 700mila ovini – portano la Sicilia ad essere la seconda regione d’Italia per numero di capi allevati. Numeri che lasciano percepire le grandi quantità di lana prodotta stagionalmente.

Con la creazione del distretto si concretizza l’idea di razionalizzare un’attività che attualmente aggiunge costi di gestione (se la lana non è valorizzata rappresenta un rifiuto speciale e come tale va smaltita) ad un’economia produttiva in forte crisi, per gli aumentati costi di produzione di latte e carni. Riportare la produzione della lana in una dimensione di utilità, attraverso una gestione oculata offrirà la duplice utilità di eliminare un costo e di creare una rigenerata fonte di reddito.

Il progetto del Distretto Produttivo Laniero Siciliano, promosso dalla Rete Ovinicoltori Siciliani e dalla start-up innovativa Date Srl, ha riscosso tra gli operatori entusiasmo e partecipazione. Il progetto mira a valorizzare la lana non solo nel settore tessile, grazie alla partecipazione di diversi soggetti imprenditoriali, leader a livello nazionale ed europeo. In questo senso, il distretto è pronto a trasformare la lana cogliendo le opportunità offerte dal regime della transizione ecologica e dalle prospettive offerte dall’economia circolare.

Per il legale rappresentante del Distretto Produttivo Laniero Siciliano, Sebastiano Tosto «si tratta di una importante scommessa che consentirà di dare nuova vita a un prodotto che per troppi anni ha costituito un peso per gli allevatori di ovini. Siamo solo all’inizio, ma la qualità espressa – dal progetto stesso e dalle imprese partner – ci fa ben sperare».

«Consentitemi di ringraziare il team di tecnici», ha concluso Tosto, «per il prezioso contribuito alla redazione del progetto, ma anche tutte le imprese partecipanti, i docenti universitari, le amministrazioni comunali, l’amministrazione e il Governo Regionale che ci hanno permesso di mettere in campo questo importante strumento, per la soluzione dei problemi che affliggono il mondo zootecnico regionale».

I Comuni aderenti al Distretto Laniero Siciliano sono:

  • Cammarata (AG)
  • Castronovo di Sicilia (PA)
  • Montevago (AG),
  • Mussomeli (CL)
  • Regalbuto (EN)
  • San Giovanni Gemini (AG)
  • Santo Stefano di Quisquina (AG)

Gli altri partner del distretto sono:

  • Università degli Studi di Bari – Dipartimento Bioscienze Biotecnologie e Biofarmaceutica
  • Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile
  • Next Technology Tecnotessile, società nazionale di ricerca
  • Distretto Ecodomus
  • Distretto produttivo lattiero-caseario siciliano
  • Fondazione Monnalisa onlus
  • Santa Maria di Gesù, Società Cooperativa Sociale
  • Confapi

25 ottobre 2021