Bertinelli: “Con il super green pass rivoluzione organizzativa nelle aziende agroalimentari”

Impiegati in tempo di pandemia
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L’introduzione, da oggi lunedì 6 dicembre, del Super Green Pass cambia molto nel vivere sociale di milioni di italiani: chi è vaccinato – o è guarito dal Covid-19 negli ultimi sei mesi – ha facoltà di frequentate i locali pubblici dedicati alla ristorazione, allo spettacolo e le strutture sportive. All’atto pratico non è necessario scaricare un nuovo Green Pass, in quanto il Qr Code resta invariato, con una validità che passa da 12 a 9 mesi.

In sostanza aumentano le limitazioni per gli oltre sei milioni di italiani che ancora non si sono sottoposti al vaccino: con la nuova stretta, ad esempio, per prendere i mezzi pubblici locali è necessario avere almeno il Green Pass “base”, ottenibile anche con il tampone. Con il test negativo si può continuare a pernottare in albergo, ad andare in palestra e al lavoro.

I controlli si annunciano reali e rigorosi, e le sanzioni severe: da 400 a mille euro per chi contravviene ai divieti nei luoghi pubblici; da 600 a 1.500 sul posto di lavoro senza Green Pass, con il datore di lavoro sanzionato da 400 a mille euro se il dipendente non è in regola.

«Per le aziende sarà un momento di grande riformulazione dell’organizzazione della struttura e, in modo particolare, per le aziende dell’agroalimentare, dell’agricoltura”: ad affermarlo, intervenendo all’Evolution Forum Day di San Patrignano, è stato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio di Tutela del Parmigiano Reggiano, 

«Non dimentichiamo», ha proseguito Bertinelli, «che certi comparti del nostro settore non si possono mai fermare per una questione tecnica, come ad esempio le bovine da latte, che vanno allevate e munte ogni giorno. Non sarà semplice riorganizzare ma è assolutamente doveroso. L’unico strumento per fermare la diffusione dei contagi è la vaccinazione, quindi dovremo necessariamente trovare una soluzione”.

Il presidente del consorzio emiliano ha colto l’occasione per analizzare l’attuale momento dal punto di vista delle imprese e del lavoro, caratterizzato sì da una crescita dinamica ma, allo stesso tempo, dalla difficoltà per le aziende nel reperire i profili professionali a loro necessari.

«È un momento», ha aggiunto Bertinelli, «davvero schizofrenico, perché da una parte c’è la voglia di investitori e imprese di ripartire e dall’altra una grandissima difficoltà a trovare sia manodopera che materie prime». «La situazione», ha proseguito il presidente del consorzio del Parmigiano Reggiano, «non è per nulla rosea, soprattutto guardando al futuro, perché ci sono sì i 209 miliardi del Recovery Plan ma se non avremo le materie prime e le forze lavoro per poter implementare gli investimenti, dietro queste somme ci saranno investimenti inutilizzati». 

Infine «abbiamo una scadenza», insiste Bertinelli, «al 31 dicembre del 2022, per ottenere dei progetti approvati e “bollinati”, che entro il 2026 dovranno essere realizzati. Chi si è imbattuto nella vicenda del Superbonus del 110% fatica a trovare un idraulico, un muratore o un elettricista. Immaginiamoci cosa accadrà quando tutti i decreti del Recovery Plan saranno attuativi». Che non sia forse giunto il momento di dare una svolta al sistema della burocrazia? «Per sfruttare le risorse del Recovery Plan», conclude Bertinelli, «bisogna sistemare la burocrazia, ma ho paura che questo Paese non ce la farà mai a risolvere questo problema».

6 dicembre 2021