La fine di Latte Varese è stata un po’ come una morte annunciata, per chi era vicino all’azienda, per alcuni addetti ai lavori e per i sedici lavoratori che vi erano impegnati e le loro famiglie. Martedì scorso, 7 dicembre, l’azienda – nata nel 1933 riunendo oltre trecento soci – ha così chiuso i battenti per l’ultima volta, dopo lunghe vicissitudini patite nel recente passato.
Sfumata l’ipotesi circolata nelle ultime settimane, attorno alla figura di due imprenditori che sembravano interessati a rilevare attività e marchio, il sipario è calato sulla scena, dopo che alcune voci negli ultimi giorni avevano fatto sperare in una possibile svolta. Nessun colpo di scena quindi, purtroppo, sul triste epilogo della storica azienda lombarda.
Una crisi che ha radici nel passato dell’azienda
Negli ultimi anni la Latte Varese ha dovuto far fronte a difficoltà finanziarie rilevanti, che l’hanno condotta ad una procedura di concordato preventivo in continuità aziendale. Intervistato da alcuni organi di stampa locali, il direttore commerciale della cooperativa, Franco Donato, ha dichiarato che «l’azienda è stata lasciata sola», e che «a causa di gestioni discutibili ha perso i pezzi per strada». I dipendenti, dal canto loro, si dice, avrebbero fatto tutto ciò che era nelle loro possibilità, senza riuscire ad incidere sul declino aziendale.
Il destino dei soci conferitori
A dire il vero anche i trentatrè soci conferitori ci hanno messo del loro negli ultimi mesi – e non certo per scelta – continuando a conferire latte (venduto di recente al prezzo di 37,5-38,00 euro per ettolitro) che, ad oggi, non è stato ancora pagato. Gli allevamenti soci di Latte Varese sono quindi tutti creditori (quelli di maggiori dimensioni, sembra, di alcune decine di migliaia di euro) e verosimilmente non vedranno soddisfatte le loro spettanze.
Nelle ultime settimane, ovviamente, buona parte dei soci ancora in grado di conferire latte, hanno cercato soluzioni alternative in grado di garantire loro delle prospettive possibilmente solide: una parte di essi avrebbe incontrato l’interesse di due confezionatori nazionali, e starebbero cedendo a loro il prodotto, mentre altri sarebbero giunti ad un’intesa con un caseificio specializzato nella produzione di Gorgonzola Dop.
13 dicembre 2021