Il Parmigiano Reggiano chiude il 2021 con dati positivi per quanto riguarda le vendite, i prezzi e il giro d’affari al consumo, toccando il massimo storico di 2,7 miliardi di euro contro i 2,35 miliardi del 2020 (+11,4%). Record anche per il valore generato alla produzione, con 1,71 miliardi di euro contro gli 1,52 miliardi del 2020.
Ma l’anno scorso ha fatto registrare anche dei record relativi alla produzione, che cresce complessivamente del 3,9%: le forme prodotte sono state più di 4 milioni (4,09 milioni, pari a 163 mila tonnellate circa) e rappresentano il livello più elevato nella storia della Dop (3,7 milioni di forme all’anno nel quadriennio 2017-2020). Volumi importanti, che spingono il Consorzio ad orientarsi ancor più verso l’estero, puntando a mercati con grandi margini di sviluppo, per collocare una produzione in continua e programmata, espansione.
I prezzi
“Nei mercati”, quindi, spiegano i responsabili del consorzio, “il Parmigiano Reggiano ha registrato nel 2021 una quotazione positiva e stabile: la media annua è stata di 10,34 euro al chilo (Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore), con oscillazioni di prezzo contenute tra 10,25 €/kg e 10,40 €/kg”. “Ricordiamo”, precisano al consorzio, “che nel 2020 la media era stata di 8,57 €/kg e nel 2019, prima dell’inizio della pandemia, di 10,76 €/kg (fonte: Borsa Merci Comprensoriale di Parma)”.
Verso un mercato più internazionale
Per quanto riguarda la distribuzione dei consumi il mercato del Parmigiano Reggiano sta diventando sempre più internazionale. In Italia, che rappresenta il 55% del mercato complessivo, è stato registrato un incremento dei consumi pari al +4,5% rispetto ai livelli pre-pandemia: 89.101 tonnellate nel 2021 contro le 85.258 del 2019. Il dato risulta essere in leggera flessione (-1,3%) se comparato a quello del 2020: anno straordinario in cui, a causa del primo lockdown, si registrò un boom dei consumi domestici del prodotto.
La Gdo rimane il primo canale distributivo (51%), seguita dalle vendite dirette dei caseifici che registrano un forte aumento, e dall’industria (14%), che beneficia della crescente popolarità dei prodotti caratterizzati dalla presenza di Parmigiano Reggiano tra gli ingredienti. Il canale Horeca continua ad essere il fanalino di coda, con un enorme potenziale di sviluppo, ma recupera volumi e si attesta al 7% del totale, rispetto al 2% registrato nel 2020. Il restante 8% è distribuito negli altri canali di vendita.
La quota relativa all’export è pari al 45% (+2,9% di crescita a volume rispetto all’anno precedente), con gli Stati Uniti primo mercato (21% dell’export totale), seguito da Francia (19%), Germania (17%), Regno Unito (11%) e Canada (5%).
Nei mercati più importanti sono state registrate le performance migliori rispetto al 2020: negli USA (+10,4%), in Francia (+4,5%) e in Canada (+5,5%). Crescono anche la maggior parte dei mercati europei, in particolare la Svizzera (+14,7%) e la Svezia (+13,2%), mentre perde terreno il Regno Unito (-15,6%), a causa della Brexit, e la Germania (-1,9 % ma dopo una crescita importante rispetto al 2019).
«La tregua che il Covid sta dando all’Europa», sottolinea il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli, «potrebbe preludere, secondo l’ms, alla fine della pandemia. La nostra filiera non solo ha retto all’onda d’urto del Covid ma in questo anno è riuscita ad espandere i consumi e a trovare la stabilità dei prezzi alla produzione».
«Ora che stiamo uscendo da questa fase», prosegue Bertinelli, «dovremo far fronte ai riflessi di un mercato che è stato tonico ma che potrebbe manifestare – a seguito di un aumento produttivo trainato dai prezzi e dalla domanda – dei problemi di eccesso di offerta». «Il piano marketing e i nuovi piani produttivi, deliberati in Assemblea a dicembre 2021», conclude il presidente del consorzio, «sono i due strumenti principali con i quali ci apprestiamo ad affrontare queste sfide di breve e medio termine per posizionare, ancora una volta, il Parmigiano Reggiano su una traiettoria di crescita forte e di lungo periodo».
21 febbraio 2022