“Stop ai similari”: l’assemblea del Parmigiano Reggiano modifica lo statuto

Parmigiano Reggiano
foto Consorzio di Tutela del Parmigiano Reggiano©

È stata una giornata molto importante quella di martedì scorso, 11 ottobre, per il mondo dei produttori del Parmigiano Reggiano: l’assemblea dei soci, riunirsi a Parma, ha ratificato, con l’87% dei voti a favore (11% contratto, 2% astenuti), la proposta di modifica dello statuto avanzata a luglio dal Consiglio d’Amministrazione.

Con questa verrà e propria svolta epocale, i caseifici associati non potranno produrre formaggi similari al Parmigiano Reggiano superiori a 10 chilogrammi, con una stagionatura superiore ai due mesi. Una misura importante, tra a tutela i produttori stessi, proteggendo il prodotto Dop.

A darne notizia, ancora una volta è il quotidiano Reggio Online, che in merito all’importante innovazione ha intervistato il presidente del consorzio Nicola Bertinelli: «Oggi per fare il Parmigiano Reggiano», ha dichiarato il numero uno del Consorzio (intervista integrale qui), «servono delle quote per poterlo produrre, è evidente che se uno facesse uscire dal sistema del latte per fare un prodotto comparabile vorrebbe dire avere un piano che non funziona, anche da questo punto di vista la filiera si è dimostrata assolutamente unita».

I dati economici

Durante l’assemblea del consorzio sono stati presentati i dati economici dei primi nove mesi dell’anno in corso, che – paragonati al corrispondente periodo del 2021 – hanno fatto registrare un incremento delle vendite piatti al 2,9%. Segno positivo tanto dal mercato interno (+4,4%) che estero (1,3%), che segnano rispettivamente un +4,4% e un più 1,3%, con qualche preoccupazione per le prospettive future, su cui, ha assicurato Bertinelli, l’assemblea prenderà scelte univoche e concordate.

17 ottobre 2022