A quasi un mese di distanza dalle affermazioni fatte circa l’opportunità di legare la produzione di Pecorino Romano Dop alla sola razza Sarda, il presidente del consorzio di tutela della prima Dop dell’isola, Gianni Maoddi, ha replicato, martedì scorso, 7 febbraio, alle recenti accuse mossegli dal fondatore del Csa (Centro Studi Agricoli Sardegna), Tore Piana.
La vicenda, innescatasi il 12 gennaio scorso, durante un convegno su genetica e incremento della produzione, organizzato dall’Agris Sardegna (Agenzia Regionale di Ricerca) si legava ad una presa di posizione del Maoddi, non in linea con le scelte dell’assemblea dei soci del consorzio, che hanno deciso di richiedere la modifica del disciplinare di produzione, che dovrebbe escludere – se la richiesta verrà approvata – le razze ovine diverse dalla sarda.
Piccato dalla perentorietà dell’invito ricevuto (“Si corregga o si dimetta”, sentenziò Piana), Maoddi ha così replicato: «È stata scatenata una polemica che non ha nessuna ragione di esistere, alimentando inutili tensioni. L’assemblea dei soci del Consorzio di tutela ha deliberato di avviare il percorso che porterà all’utilizzo del solo latte prodotto da pecore di razze autoctone dell’area di origine per la produzione del Pecorino Romano Dop, nei tempi e nei modi stabiliti dalla stessa assemblea».
«La strada», ha proseguito Maoddi, «è quella e resta quella: l’assemblea l’ha sin da allora portata all’attenzione del Ministero delle Politiche Agricole per la deliberazione ma l’iter è in fase d’istruttoria e dunque in attesa di definizione. Pertanto, la posizione del presidente del Consorzio è quella deliberata dell’assemblea. Non ci sono problemi né passi indietro, e ogni polemica sollevata sull’argomento è inutilmente strumentale».
13 febbraio 2023