In Gazzetta Ufficiale le modifiche alla Fontina Dop: tre le tipologie previste

foto Consorzio Produttori e Tutela della Dop Fontina©

Cambia finalmente il panorama produttivo e merceologico della Fontina Dop: grazie all’approvazione delle modifiche al Disciplinare di produzione (pubblicate mela Gazzetta Ufficiale n.224 di lunedì scorso, 25 settembre) da parte del Masaf (Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste) ne esistono tre distinte tipologie: la “Fontina Dop”, la “Fontina Dop Alpeggio” e la “Fontina Dop Lunga Stagionatura”.

“La nascita delle nuove tipologie”, sottolineano al Consorzio Produttori e Tutela della Dop Fontina, “rafforza il legame con il territorio e valorizza la produzione tipicamente di montagna della Fontina Dop”. E nella stessa direzione va anche la modifica al disciplinare riguardante i foraggi: mentre il regolamento europeo (Reg. UE 1151-2014) richiede un minimo di prevalenza (51%) di alimenti provenienti dalla zona di produzione, il Consorzio Fontina Dop ha previsto nel nuovo Disciplinare che almeno il 60% della razione alimentare di sostanza secca sia prodotto all’interno del territorio montano della Valle d’Aosta.

“Il rispetto di tale requisito”, spiegano al Consorzio, “consente di valorizzare le caratteristiche uniche del latte di alta montagna e di mantenere viva l’antica pratica di allevamento con la monticazione delle bovine durante il periodo estivo e l’approvvigionamento nei prati di fondovalle durante i mesi invernali, nel totale rispetto dei ritmi naturali montani”.

La modifica al disciplinare, predisposta dal Consiglio di Amministrazione dell’ente di tutela dopo un lungo lavoro di approfondimento e condivisione in filiera (poi approvata all’unanimità nell’Assemblea straordinaria del marzo scorso) ha ottenuto parere favorevole dalla Regione Autonoma della Valle d’Aosta ed è stata oggi recepita e resa ufficiale dal riconoscimento ministeriale.

«L’intento di questa iniziativa, che il Consorzio portava avanti da mesi», argomenta il presidente del Consorzio Andrea Barmaz, «è quello di vedere finalmente riconosciuto e valorizzato l’eccezionale lavoro che per cento giorni l’anno i nostri casari svolgono in alpeggio, in condizioni non proprio agevoli». «La loro passione e dedizione», prosegue Barmaz, «testimoniano un’antica tradizione casearia da custodire e salvaguardare, insieme alla difesa della biodiversità di alta montagna e alle diverse metodologie di stagionatura che rappresentano anch’esse una tipicità del nostro territorio».

Da oggi quindi il consumatore potrà quindi scegliere quale Fontina acquistare tra le tre diverse tipologie esistenti, in base al proprio gusto, ai propri valori e al proprio budget, pur rimanendo invariate le caratteristiche tipiche della Fontina Dop ovvero il ciclo di produzione che avviene interamente nel  territorio della Valle d’Aosta; gli ingredienti, che sono sempre solo tre, sale, caglio e latte intero crudo di bovine di razza autoctona Valdostana; e i rigorosi controlli sul rispetto del disciplinare, con valutazione qualitativa finale e apposizione del marchio da parte del Consorzio.

Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura del comunicato stampa sul sito del Consorzio stesso

27 settembre 2023