Il Canestrato di Moliterno potrebbe rischiare di non essere più lo stesso. L’intenzione avanzata giorni fa dal Consorzio di tutela del formaggio Igp lucano di allargare il suo areale di produzione porta con sé la necessità di comprendere quanto i comuni “entranti” siano consimili a quelli “storici” dai diversi punti di vista meritevoli di esame: quelli orografico, pascolivo e delle tradizioni casearie.
Inoltre e non secondariamente, tra le intenzioni espresse dal presidente del suddetto ente ai giornali locali, non manca di sorprendere la volontà di introdurre due razze caprine attualmente non previste (e nessuna ovina) che potrebbero – il condizionale è d’obbligo – sbilanciare il latte di massa a sfavore della componente ovina (l’attuale disciplinare prevede 70-90% latte di pecora e 10-30% latte di capra).
Venendo alla notizia nuda e cruda, il Consorzio di tutela del Canestrato di Moliterno ha richiesto di apportare modifiche non secondarie al disciplinare di produzione LINK del formaggio attraverso l’inserimento di nove nuovi comuni nell’areale geografica di produzione (Abriola, Anzi, Brindisi di Montagna, Castelmezzano, Laurenzana, Pietrapertosa, Satriano, Sasso di Castalda e San Mauro Forte) e, come si diceva poco sopra, di due ulteriori razze caprine, la Grigia Lucana e la Rossa Mediterranea.
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La richiesta viene presa in esame in queste ore, presso la biblioteca comunale di Moliterno nella riunione di pubblico accertamento convocata appositamente dal Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Dal canto suo la Giunta Regionale della Basilicata ha già dato il proprio parere favorevole, apprezzando l’obiettivo di ampliare e consolidare la filiera produttiva e di incrementare i livelli produttivi del formaggio, per far fronte all’aumento della richiesta registrato negli ultimi anni.
15 novembre 2023