![latte versato](https://www.qualeformaggio.it/wp-content/uploads/2023/12/29C4ECE0-B73F-43B3-9EFD-245216DBC407-300x200.jpeg)
Erano i tempi delle manifestazioni inscenate dai pastori sardi: fiumi di latte versati per strada, in presenza delle telecamere delle tv locali e nazionali, per protestare contro un prezzo del latte da fame. Immagini che fecero il giro del mondo dando alla crisi del latte sardo una risonanza mondiale.
Correva il febbraio del 2019 e a complicare uno scenario di per sé già grave arrivarono non solo le speculazioni del ministro degli Interni Matteo Salvini (che a ridosso delle elezioni regionali sarde promise una soluzione in 48 ore che mai arrivò, ndr), ma anche una pessima boutade del presidente Coldiretti Ettore Prandini. Il numero uno della prima confederazione agricola italiana, forse riprendendo illazioni avanzate dal ministro Gian Marco Centinaio pochi giorni prima, puntò il dito risoluto contro un’inesistente importazione di latte rumeno che – non si sa bene né come né dove – a sua detta stava invadendo la Sardegna.
Chi tra i nostri lettori ama documentarsi saprà di certo che la concorrenza sleale compiuta sull’asse Romania-Sardegna ci fu (emerse nel 2012) e fu quella operata non con il latte ma con i formaggi dall’industria casearia dei Fratelli Pinna, con la compiacenza dello Stato Italiano, e che le vere ragioni della crisi del comparto furono ben altre rispetto a quelle che allora indicò Coldiretti. Vale a dire le stesse di oggi: dalla speculazione industriale, alle incapacità di larga parte delle cooperative, all’asservimento della politica ai poteri forti. L’affermazione addotta dalla confederazione agricola, quindi, fu fuorviante oltre che inesatta e mistificatrice, in quanto operata da un soggetto che non poteva non sapere come stessero realmente le cose.
L’articolo del professor Maninchedda
Ma veniamo all’oggi. A distanza di anni da quei fatti la questione è tornata d’attualità giovedì scorso, 30 novembre, grazie a un articolo che il professor Paolo Maninchedda, ordinario di Filologia romanza presso l’Università di Cagliari, scrittore e presidente del Partito dei Sardi, già assessore nella Giunta Pigliaru, ha pubblicato sul sito web Sardegna e Libertà.
Il pezzo, intitolato “La Coldiretti va a giudizio”, riferisce notizia secondo cui la Coldiretti sarebbe stata citata in giudizio, nella persona del suo presidente Ettore Prandini.
“Il reato”, incalza Maninchedda, “è minore, diffamazione; il diffamato è il Consorzio per la tutela del Pecorino romano. L’udienza è fissata a Oristano per il 6 marzo 2024”.
“Il primo motivo di soddisfazione”, spiega Maninchedda, non è l’eventuale condanna (che non si augura mai a nessuno), è la denuncia, è avere avuto il coraggio di denunciare un potere ramificato, inserito nello Stato (la Coldiretti, ndr), che amministra tantissime risorse e ne orienta tante altre, e di averlo fatto per difendere le produzioni della Sardegna…”.
“In questo (“quel”, riferito al 2019, ndr) bel clima democratico-leghista”, prosegue il professore universitario, “con i sardi che riempivano le piazze per ascoltare Salvini, il presidente della Coldiretti affermava in televisione che «in quest’ultimo anno, se fosse vero che il problema fosse quello dell’aumento della produzione, noi non assisteremmo al fatto che continuano ad arrivare cisterne e camion provenienti dalla Romania e che arrivano sui porti italiani che poi vengono portati in Sardegna». Si legge nell’atto di citazione: “Circostanza falsa, in quanto non risultano partite di latte rumeno portate in Sardegna nell’anno precedente”.
Bene, prosegue Maninchedda: “Il 2019 è stato l’anno delle balle, l’esordio della legislatura delle balle, dei curricula gonfiati, delle balle talmente balle da essere evidenti e evidentemente credute in nome della conquista del potere, dei dirigenti nominati senza averne titolo…”. “…Vedere le balle smascherate è magra soddisfazione”, conclude Maninchedda, “ma vedere la Coldiretti infastidita da una vespa nelle mutande è (quella sì, ndr) una grande soddisfazione”.
Parole da sottoscrivere una per una, inclusa la punteggiatura.
30 dicembre 2023
Buona lettura quindi a chi vorrà godersi qui l’articolo integrale “La Coldiretti va a giudizio” di Paolo Maninchedda, sul sito web Sardegna e Libertà”