La crisi del latte vaccino non è solo crisi produttiva ma anche commerciale: sono due aspetti della stessa questione che se da un canto attanaglia il settore zootecnico dall’altro incide sulle consuetudini alimentari, e sul modo stesso di iniziare la giornata di milioni di persone, in Italia e non solo.
Il latte fresco in particolare non figura più infatti nella lista della spesa dei consumatori come una volta, eu questo per vari e diversi motivi: dalla crescente affermazione che i latti a lunga conservazione hanno avuto nel tempo (dovuta alla loro “praticità”, non certo ai valori nutrizionali, ndr), alla disinformazione veicolata da un crescente numero di media, alle intolleranze vere e presunte, alle azioni di dissuasione esercitate – prevalentemente sui social media – da gruppi sociali ideologizzati e molto aggressivi (animalisti, vegani, complottasti, ecc.), spesso sostenuti da una parte dei media stessi.
Il bando “Fresco Lazio”
A sostegno dei vari attori coinvolti – allevatori, produttori, rivenditori, consumatori – la Regione Lazio ha deciso di stanziare 3 milioni di euro attraverso un bando denominato “Fresco Lazio”, presentato lunedì scorso, 29 gennaio, dall’assessore regionale all’agricoltura, Giancarlo Righini, presso la sede della Camera di Commercio di Roma. A partecipare all’iniziativa, le rappresentanze delle imprese produttrici, del commercio e degli allevatori.
Nel corso della presentazione è stato più volte ribadito il significato principale del bando, vale a dire l’obiettivo di sostenere tutte le attività che utilizzano e somministrano il latte fresco del Lazio, trasformandolo (bar, gelaterie, pasticcerie, ecc.) o meno.
“Anche in termini di filiera”, spiegano i responsabili dell’iniziativa in una nota stampa, “l’operazione rappresenta un’opportunità diversa rispetto al passato, perché favorisce il consumo in tempi veloci e allo stesso tempo sostiene la produzione”. “Inoltre”, precisano, “il bando sarà accompagnato da una campagna di promozione tesa a incentivare il consumo del latte fresco”.
«Insieme al presidente Francesco Rocca», ha spiegato Righini, «sosteniamo la nostra filiera di eccellenza agroalimentare, vale a dire gli allevatori e i produttori di latte. Con questa iniziativa abbiamo attivato due misure: il sostegno al prezzo di acquisto e una campagna di comunicazione sulla qualità del latte fresco che punta a incentivare i consumi».
«Sono due misure», ha aggiunto l’assessore, «che viaggeranno in parallelo, e siamo certi che daranno l’effetto desiderato. Per fare questo abbiamo messo insieme l’intera filiera, dagli allevatori ai produttori, sino alla grande distribuzione».
In sostanza, con questa misura la Regione Lazio intende affiancare tutte le attività commerciali, dai negozi di vicinato alla Gdo, con l’intento di incentivare la vendita del latte fresco prodotto nel territorio regionale. Il bando mette a disposizione una dotazione finanziaria di tre milioni di euro, due dei quali saranno riservati ai codici Ateco diversi da ipermercati, supermercati e discount alimentari. Il contributo stanziato è a fondo perduto e sarà pari al 50% della spesa effettuata esclusivamente per l’acquisto di latte fresco vaccino lavorato e trasformato nel territorio laziale.
«Tre milioni di euro», ha concluso Righini, «sono una cifra importante, ma è solo un inizio che intendiamo proseguire anche in futuro. Nelle prossime ore attiveremo una campagna di comunicazione per il latte fresco e per sostenere la produzione di questa eccellenza del Lazio».
Come funzionerà il bando
Il bando ha l’obiettivo di fornire un sostegno alle attività di ristorazione, trasformazione e commercio alimentare e contemporaneamente supportare il comparto della produzione e trasformazione del latte fresco assegnando un contributo agli esercenti che utilizzano e/o somministrano latte fresco del Lazio.
Il contributo, concesso a fondo perduto, sarà pari al 50% della spesa effettuata esclusivamente per l’acquisto di latte fresco vaccino fresco pastorizzato lavorato e trasformato nel territorio laziale.
L’importo del contributo che verrà concesso varierà da un minimo di 500,00 euro – a fronte di una spesa ammissibile di almeno mille euro – ad un massimo di 5mila euro, a fronte di una spesa ammissibile pari ad almeno 10mila euro (agevolazioni riferite a importi Iva esclusa).
I beneficiari saranno tenuti a pubblicizzare l’utilizzo di latte fresco del Lazio nella propria attività attraverso l’apposizione di una targa e/o dell’adesivo riproducente il logo “Fresco Lazio”, forniti dalla Regione Lazio.
Prossimo appuntamento
Il prossimo appuntamento, fissato per giovedì 8 febbraio, sarà già operativo: presso l’Assessorato regionale all’Agricoltura si terrà una prima riunione sul bando che coinvolgerà tutti i rappresentanti della filiera del latte. “La presentazione delle domande”, precisano gli organizzatori, “avverrà su piattaforma online con accesso tramite Spid, predisposta da LazioCrea Spa”.
31 gennaio 2024
Clicca qui per la scheda di sintesi “Attivazione del Bando Fresco Lazio”